ASCOLI PICENO – E’ un lavoro capillare quello che stanno portando avanti i geometri aderenti al Collegio di Ascoli, nelle zone colpite dal sisma, grazie alla loro passione e dedizione ed avendo esperienza in questo settore essendo da sempre a contatto con chi soffre a causa di questo tipo di calamità. Recentemente, inoltre, il Collegio Geometri ha donato cinque nuovi container ad uso ufficio da posizionare nei Comuni di Acquasanta Terme, Arquata, Montegallo, Montemonaco e Palmiano. “Strutture che saranno d’ ausilio – ha spiegato Leo Crocetti presidente Collegio Geometri Ascoli –  sia ai colleghi locali sia a tutti coloro che dovranno fare i rilievi per presentare le varie pratiche per la ricostruzione, il tutto per dare una concreta solidarietà, dimostrata con i fatti non con le parole, cosa che ci arricchisce l’anima e ci dà la forza di continuare”.

Sono tanti, quindi, i Geometri iscritti al Collegio che ogni settimana, prestano il loro aiuto  ai tecnici comunali nella catalogazione delle schede in base alle richieste pervenute dai cittadini. In particolare sono oltre 1.500 tecnici della Ass. Agepro (Ass. Geometri Protezione Civile) che provengono da tutta Italia per eseguire dei sopralluoghi ai fabbricati non crollati durante il sisma.  Ogni settimana quindi partono tante squadre, composte da due tecnici abilitati avendo questi sostenuto dei corsi specializzanti.  (Schede Aedes)

“Ritengo che la scheda Aedes del fabbricato che si redige dopo il sisma – ribadisce il presidente Crocetti –  si dovrebbe compilare prima del verificarsi dei terremoti indicando sulla visura catastale la percentuale di rischio. Questo aspetto ci farà raggiungere due fini ben precisi, ovvero: il valore dell’immobile varierà a seconda dello stato di vulnerabilità sismica e rappresenterebbe quindi una garanzia aggiuntiva per l’acquirente; automaticamente si avrebbe un censimento veritiero della situazione statica dei fabbricati in Italia ed anche un presunto computo per la quantificazione delle opere da eseguire per ottenere un alloggio sismicamente sicuro. Una volta eseguiti i lavori necessari, quindi, lo stabile non deve assolutamente crollare, in questo modo si ridurrebbero sensibilmente i danni e soprattutto  il numero delle vittime”.


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