ASCOLI PICENO – La vicenda dell’arresto per corruzione del funzionario comunale Raffaele Marra, a Roma, giunge fino ad Ascoli a causa di un rapporto di conoscenza tra lo stesso Marra e il vescovo di Ascoli monsignor Giovanni D’Ercole. Nei giorni e anche nelle settimane scorse i due nomi erano stati già accostati. A tal proposito il vescovo di Ascoli ha espresso questo suo pensiero sulla propria pagina Facebook.

Leggo sui media una notizia che mi colpisce: arrestato a Roma Raffaele Marra, che ho conosciuto diversi anni fa e ho presentato al ministro allora dell’Agricoltura Alemanno per la sua professionalità e serietà.

La missione di noi sacerdoti è di aiutare i ragazzi a entrare nella vita con sani principi e onesta professionalità e questo è stato lo stile delle nostre relazioni. Il percorso seguente da allora se l’è costruito da solo come è ovvio e giusto.

Oggi leggo che lo arrestano per corruzione. Faccio fatica a credere e sono certo che avrà modo la giustizia di fare il suo corso. Quel che mi dispiace è che all’avviso di garanzia o all’arresto si scateni un torrente mediatico che condanna ancor prima di essere giudicati. Mediaticamente Raffaele è distrutto, come tutti coloro che come lui la giustizia mette a processo. E se un giorno sarà assolto chi può dare dignità a una persona che è stata condannata dall’opinione pubblica ancor prima di essere giudicata e condannata?

Certamente mi dispiacerebbe che venga riconosciuto come corruttore essendo una delle colpe che Papa Francesco evidenzia costantemente. Ma se risultasse innocente? Chi potrà ridargli dignità?

Per esperienza so cosa si soffre nel vedersi messi al pubblico dileggio quando si è inquisiti e totalmente dimenticati dai media quando, dopo il processo, si viene assolti. Nei social e nella pubblica opinione resta il marchio della colpevolezza per sempre con danno della famiglia e la morte morale dell’inquisito. Io continuo a stare vicino a Raffaele specialmente ora, anche se da anni lo vedo sempre meno e ultimamente mai. Gli sono vicino come amico e come sacerdote. Prego per lui perché la verità trionfi per il bene di tutti.


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