ANCONA – Nel 2015 sono stati 265 mila i turisti che hanno visitato i comuni delle aree terremotate delle Marche. Un numero che adesso rischia di restare un ricordo se non verranno promosse le giuste misure per ridare speranza al settore dell’accoglienza e della ristorazione, nel quale l’agriturismo riveste un ruolo importante soprattutto nelle aree interne.

Lo afferma la Coldiretti Marche, con le prenotazioni nelle strutture delle aree colpite dal sisma che sono crollate rispetto allo scorso anno.

Nei centri del cratere del sisma ci sono 247 agriturismi attivi e 143 esercizi alberghieri, più altri 844 tra B&B, campeggi, ostelli e altri esercizi ricettivi per un totale di 27.600 posti letto. Ben 539 mila i visitatori dei musei e degli altri beni culturali della zona nel 2015, ma numeri importanti sono rappresentati anche dai turisti che acquistano i prodotti tipici, spesso direttamente nelle aziende agricole.

Un giro d’affari che si è ridotto del 90%, con i produttori che, oltre a far fronte ai danni causati dal sisma, si trovano nelle necessità di individuare canali alternativi di vendita. Da qui la necessità di mettere in piedi iniziative concrete per riportare i visitatori in queste zone.


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