ROMA – Giornata speciale ed emozionante, quella del 5 gennaio, per le persone rimaste coinvolte dai sisma di agosto e ottobre.

Alle 11 hanno partecipato all’udienza di Papa Francesco alla Città del Vaticano in Aula Nervi. Le Diocesi e i Comuni hanno collaborato per permettere il viaggio dei terremotati.

“Verranno quasi tutti, la parola del Papa darà un grande conforto” aveva affermato il Vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole, anche lui dal Papa con i terremotati.

Papa Francesco a inizio ottobre andò, senza avvertire nessuno, ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto a trovare e dare sollievo alle persone rimaste coinvolte dal sisma del 24 agosto.

Sembrava possibile l’approdo a San Benedetto per andare a trovare gli sfollati ospiti negli alberghi sambenedettesi ma all’ultimo il tutto sfumò probabilmente per motivi di ordine pubblico.

Papa Francesco aveva assicurato che avrebbe fatto di tutto per incontrare i terremotati e nella giornata del 5 gennaio renderà onore alla promessa.

Il 14 gennaio Papa Francesco battezzerà alcuni bambini provenienti dalle zone colpite dai sisma.

Il Pontefice ha cominciato a stringere numerosi mani delle persone, fra cui tanti bambini, provenienti dalle zone terremotate. Emozioni e lacrime per coloro che in questi mesi hanno sofferto tantissimo a causa dei sisma.

Nel corso dell’udienza Papa Francesco ha ascoltato alcune testimonianze di chi ha perso la casa e qualche caro familiare o amico a causa del sisma del 24 agosto.

Papa Francesco ha poi preso la parola e ha affermato: “Ricostruire i cuori prima delle case. Ricostruire ha detto Don Luciano (una delle testimonianze) il tessuto sociale. Incontro voi che avete perso gente della vostra famiglia, i cuori sono feriti. Le parole che abbiamo sentito oggi sono importanti. Non è ottimismo. Non c’è posto qui per l’ottimismo ma per la speranza. L’ottimismo ti porta avanti ma nella sostanza serve la speranza per ricostruire e bisogna farlo con le mani. Le mani che hanno aiutato molte persone a liberarsi dai calcinacci. Le mani che lasciano un figlio per andare ad aiutare altre persone. Le mani di chi ha guidato nel rialzarsi. Per ricostruire servono le mani di tutti”.


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