ASCOLI PICENO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato, giunto in redazione, da parte degli studenti di infermieristica di Ascoli Piceno.

Nonostante le sterili promesse date a mezzo stampa, da parte della Politecnica delle Marche e dall’ASUR AV 5, noi studenti stiamo assistendo inermi al progressivo smantellamento di una grandissima risorsa per la provincia di Ascoli Piceno come il corso di laurea in Infermieristica, questo perché al 9 gennaio, siamo ancora sprovvisti di una sede ufficiale, dove poter svolgere la nostra attività formativa in modo dignitoso.

Data l’estrema sensibilità che pone la Politecnica delle Marche nei confronti della propria immagine, vogliamo porre all’attenzione dei vari media locali e nazionali le condizioni insostenibili cui dobbiamo sottostare da 4 mesi.

Dal 24 agosto, se non per un brevissimo periodo, siamo privi di una sede dove poter allestire aule didattiche e laboratori presso la quale poter proseguire il nostro percorso di studi.

Dopo una pausa forzata di 2 mesi (dovuta alla dichiarazione d’inagibilità post-sisma della vecchia sede di via degli Iris a Monticelli) a Novembre, conseguentemente al nostro ennesimo sollecito, ci è stata proposta come locazione provvisoria la sede della Camera di Commercio di via Cola d’Amatrice, dove poter continuare in tranquillità l’anno accademico almeno fino a Febbraio, quando l’UNIVPM con la collaborazione del comune di Ascoli Piceno e l’ASUR (responsabile dei materiali didattici e delle sedi da destinare alla formazione degli studenti infermieri, come definito dal protocollo d’intesa stilato nel 2004), avrebbe dovuto fornire il corso di laurea di una sede definitiva.

Nonostante le rassicurazioni ricevute dalla Politecnica e consci di poter riprendere il 9 gennaio le lezioni presso la sala congressi dell’ente camerale, il giorno 29 Dicembre nel pieno delle vacanze invernali siamo venuti a conoscenza attraverso un giornale locale, senza alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’ente universitario, del termine concernente la concessione (gratuita?) da parte della Camera di Commercio della struttura presso cui svolgevamo le nostre lezioni.

Da quel giorno ci ritroviamo in balia di noi stessi, costretti a seguire le lezioni tra l’aula magna del presidio ospedaliero “Mazzoni” e la “Casa della Gioventù” senza i più elementari servizi, come banchi, microfoni, proiettori, computer, spazi studio, segreteria, ed un riscaldamento adeguato a sopportare le rigide temperature di questo periodo; siamo impossibilitati a svolgere i laboratori per la preparazione al tirocinio clinico, rischiando che lo slittamento di quest’ultimo, insieme alle ore di lezione (con frequenza obbligatoria) già perse a Novembre, ci porti inesorabilmente ad andare un anno fuori corso.

Nonostante gli innumerevoli disservizi comportanti una notevole disparità rispetto alla sede centrale di Ancona e delle altre province, non abbiamo mai ricevuto alcuna proposta di esonero o di riduzione delle tasse universitarie, continuando a pagare cifre che si attestano tra i 1000 e i 1700 euro annui.

Questi spostamenti e trasformazioni didattiche stanno incidendo sulla qualità del corso, da sempre di ottimo livello, e ci chiediamo quindi quale studente a fronte di una tale organizzazione avrà ancora l’interesse a scegliere il polo di Ascoli Piceno. Perdere il corso di laurea o vederlo andare incontro a continue e deleterie modifiche dovute alla scarsa organizzazione della sede centrale e dell’ASUR, non è solo una sconfitta per la professione infermieristica della provincia ma è anche una grave perdita culturale, formative e occupazionale per tutto il territorio Piceno.

Per questo motivo vista la continua procrastinazione da parte della Politecnica delle Marche e dell’ASUR nella risoluzione del problema, dopo aver sospeso le lezioni del giorno 9 gennaio in segno di protesta, abbiamo deciso di indire un consiglio di sede in giorno 12 gennaio alle ore 9 presso la “Casa della Gioventù” (sita in via Abruzzo), invitando le maggiori cariche del corso di laurea, dell’ateneo marchigiano, del comune di Ascoli Piceno e dell’Area Vasta n. 5 per discutere quali azioni si intendano intraprendere, esprimendosi chiaramente e definitivamente sull’ormai annosa mancanza di una sede adatta alle esigenze di un corso di laurea in infermieristica. 


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