ASCOLI PICENO – Nella giornata del 16 gennaio il primo cittadino di Ascoli, Guido Castelli, aveva criticato duramente Governo e Regione Marche in merito al finanziamento di 15 milioni di euro da parte del Governo per l’area di crisi complessa “Val Vibrata – Valle del Tronto Piceno” (CLICCA QUI). “Briciole dal Governo” aveva affermato.

Nella giornata del 17 gennaio è arrivata la risposta della vice presidente della Regione Marche, Anna Casini.

“Il sindaco, con una foga degna di miglior causa, si propone paladino di questioni inesistenti, evocando improbabili spettri. Sono certa che l’enfasi sia determinata dalla sua scarsa conoscenza della procedura seguita dalla Regione Marche che ha ottenuto, in pochi mesi, la tanto attesa dichiarazione di area di crisi complessa. Condivido la necessità di poter disporre di risorse adeguate e in tempi brevi, ma voglio rassicurare Castelli circa il suo presunto mancato coinvolgimento nella definizione delle strategie per l’area di crisi: non una scelta per penalizzare qualcuno, ma una disposizione normativa nazionale che non prevede il coinvolgimento dei sindaci, ma quello, a livello istituzionale, ella Regione e delle Province – afferma Anna Casini –  Sono quindi le norme che indicano chi deve fare e che cosa. Il sindaco di Ascoli sarà certamente coinvolto quando sarà ritenuta necessaria e utile la sua partecipazione. Chiarito che nessuno vuole penalizzare nessuno, ma che si opera all’interno di un quadro normativo definito a livello centrale, occorre entrare nel merito della questione. Innanzitutto il ministero per lo Sviluppo Economico non ha reso note le risorse per finanziare l’Accordo di programma, ma ha eseguito una ricognizione, attraverso Invitalia, per raccogliere indicazioni sugli investimenti che le imprese intendono effettuare. Una verifica necessaria per capire l’ordine di grandezza delle risorse pubbliche da mettere in gioco a sostegno del rilancio dell’area – prosegue la vice presidente –  Le risorse disponibili, è logico immaginare, saranno quelle che il sistema produttivo locale è in grado di drenare e utilizzare. Sarebbe veramente curioso se, a fronte di un finanziamento consistente, la risposta territoriale fosse inferiore alle disponibilità! C’è poi da considerare che gli stanziamenti nazionali verranno cofinanziati con le risorse regionali (marchigiane e abruzzesi), con un’evidente implementazione delle disponibilità in gioco. Quindi, al Tavolo ministeriale, è stata discussa una prima ipotesi di risorse statali, a supporto dei progetti di investimento superiore a 1,5 Meuro, finanziabili con la legge 181/89 – aggiunge Anna Casini – Un’ipotesi del tutto indicativa e preliminare, da negoziare con le due Regioni, partendo da una base di confronto con i plafond messi a disposizione di altre aree di crisi complesse paragonabili a quella del Piceno: a titolo di esempio si potrebbe citare Rieti che, con 44 comuni coinvolti (rispetto ai 53 marchigiani e abruzzesi) ha visto una disponibilità di 16 Meuro. È evidente, poi, che la strategia della Regione a sostegno del Piceno, non si limita alle risorse nazionali per le aree di crisi.  Ricordo al sindaco che, nel corso del 2017, sul territorio del Piceno arriveranno altri 20 Meuro con i programmi operativi regionali del Fesr e Psr (innovazione e tutela ambientale delle micro, piccole e medie imprese). A questi si aggiungeranno quelli del Fondo sociale europeo per accompagnare le imprese nel percorso di ricollocazione e riqualificazione dei lavoratori (formazione, tirocini, aiuti all’occupazione) e quelle per migliorare il contesto infrastrutturale a supporto del tessuto produttivo locale – conclude Anna Casini – Il sindaco può tranquillizzarsi: la Regione non esclude nessuno, dal momento che si muove all’interno di un quadro normativo identico su tutto il territorio nazionale e sta lavorando per sostenere la crescita del territorio utilizzando adeguatamente tutte le risorse a propria disposizione”.


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