MONTEGALLO – Due metri di neve, “una cosa mai ricordata, forse simile al nevò di cui parlavano gli anziani”: così Tiziano Pignoloni commenta la situazione di Montegallo dove “la combinata insistenza di una nevicata straordinaria, l’assenza da giorni di corrente elettrica e le scosse di terremoto che si sono avvertite nitidamente su un paese già devastato, ci ha fatto decidere per un ritorno negli alberghi della costa adriatica, a Grottammare: speriamo di stare qui al massimo per una settimana”. Circa 50 persone hanno dunque lasciato il paesino alle pendici marchigiane del Vettore, mentre una ventina sono rimasti lì: “Qualcuno per scelta, altri perché hanno riscaldamento a legna, altri per accudire gli animali” spiega il vicesindaco.

La neve oggi ha attenuato la sua forza, ma nulla di paragonabile al 2012 e al 2005, quando “caddero 80 centimetri e restammo senza corrente per qualche giorno. C’è da dire che gli uomini dell’Enel hanno grandi difficoltà a ripristinare i pali della luce molti dislocati in aperta boscaglia e sommersi dalla neve, c’è da capire. Noi stessi abbiamo faticato tantissimo per spalare la neve, dopo la prima scossa di mercoledì ho impiegato un’ora per muovermi di 4 metri fuori dalla mia abitazione”.

Non è facile al momento sapere dei danni: “Il peso della neve e le scosse probabilmente hanno ulteriormente aggravato la situazione per quelle abitazioni già lesionate, ma non siamo in grado di fare valutazioni. Abbiamo avuto difficoltà con i moduli abitativi, il peso della neve impediva alle porte di aprirsi e chiudersi, abbiamo tolto un po’ di neve e domani, quando torneremo lì, ne toglieremo dell’altra. Abbiamo recuperato tutte le persone, prendendone anche da Roccafluvione in un lavoro massacrante nel quale vanno elogiati gli uomini e le donne della Polizia Municipale dell’Emilia e Massimo Cecchini, montegallese che arriva dalla Protezione Civile di San Benedetto il quale si è battuto come un leone”.

“Resisteremmo alla neve e ai black out, ma con la terre che trema in aggiunta è molto dura” conclude Pignoloni “Siamo tornati in fila in auto dietro ad una ruspa che apriva un varco per il passaggio di un solo mezzo nella strada, domani dicono arriverà una turbina, speriamo”.


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