ROCCAFLUVIONE – Di seguito una lettera aperta scritta dall’ex sindaco di Roccafluvione e assessore alla Provincia di Ascoli Peppe Mariani all’attenzione del neo presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.

 

LETTERA APERTA
Al Presidente del Parlamento Europeo
On. Antonio Tajani

Illustrissimo Sig. Presidente,
mi permetto di scriverle questa lettera aperta a nome dei tanti terremotati che stanno vivendo mesi di disagi drammatici e non sanno quando questa tragedia avrà fine.

Mi permetto di scriverle come uno dei tanti terremotati perché Lei ha dedicato la sua recente vittoria anche alla mia mamma di 91 anni, terremotata e senza più casa. Allora voglio lanciarle l’assist di poter dimostrare che la comunità europea può davvero essere efficace e utile anche per la nostra Italia, soprattutto adesso.

La lista di richieste che allego a queste righe è scaturita dal diretto contatto con i cittadini dei nostri paesi martoriati, direttamente dalla loro viva esperienza e la sottopongo alla sua attenzione affinché il Parlamento Europeo possa intervenire in aiuto del governo italiano in evidente difficoltà nel gestire il dopo terremoto e l’emergenza neve.

Nello specifico i cittadini appartenenti ai territori del cratere sismico del centro Italia richiedono:
– che vengano rimosse le macerie e riaperte le strade immediatamente.
– che le loro “pietre”non siano portate a centinaia di chilometri di distanza (non si capisce per quali oscure ragioni) ma stoccate e riutilizzate il più possibile nella ricostruzione.
– che in attesa di ricostruire la loro casa venga loro assegnata una sistemazione decente e non delle “baracche” con bagni e cucine in comune per di più estratte a sorte
– che gli allevatori abbiano stalle provvisorie subito
– che si riforniscano le frazioni di generatori e mezzi spalaneve e tutto ciò che possa servire ai superstiti per gestire il più possibile in autonomia le emergenze
– che le necessità della popolazione terremotata siano prioritarie a qualunque altra necessità.
– che si utilizzino procedure straordinarie legate alla situazione di estrema gravità e non le procedure ordinarie legate alla tempistica della burocrazia. In sostanza chiedono interventi normativi che azzerino i tempi della burocrazia in modo da partire subito almeno con i lavori di minore entità.
– che la ricostruzione delle case isolate e delle piccole frazioni parta IMMEDIATAMENTE e non dopo mesi di lungaggini burocratiche.
– che lo Stato si faccia carico immediatamente di recuperare i loro beni (mobili e quant’altro salvabile delle case distrutte o danneggiate) e di stoccarli con cura presso capannoni o altre strutture pubbliche.
– che i contributi per la ricostruzione siano concessi in modo semplice e senza contorte procedure legate al reddito.
– che i tempi per il rilascio delle autorizzazioni a fare i lavori siano al massimo 60 giorni dalla presentazione del progetto
-che vi sia una assistenza vera alle aziende e alle attività danneggiate dal sisma.
– che i beni culturali di tutto il territorio possano almeno essere messi in sicurezza (ci sono chiese danneggiate che non sono state ancora puntellate col rischio di peggiorare ulteriormente i danni con nuove scosse e maltempo)
– che tutti siano trattati allo stesso modo a prescindere dalla visibilità o dal numero di terremotati presenti in quel dato comune.
– che ci sia uniformità sui criteri di valutazione dell’agibilità nei sopralluoghi e valutazione preventiva del rischio sismico (effettuate congiuntamente da ingegneri e geologi)
– che l’Europa metta in campo forze militari e professionali in aiuto all’Italia e misure economiche straordinarie per la ricostruzione e per l’economia del territorio.

Certo di un Suo cortese e positivo riscontro le porgo

Cordiali saluti

Giuseppe Mariani


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