ROMA – Via libera del “tavolo tecnico” della Conferenza Stato-Regioni al Piano Lupo. L’approvazione del documento è arrivata in occasione del vertice tra la Coldiretti e il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti convocato proprio per discutere del grave problema degli attacchi degli animali selvatici alle attività agricole.

Oltre ai danni diretti per la perdita di capi gli allevatori subiscono infatti anche quelli indotti, come la diminuzione di latte prodotto dal bestiame impaurito in seguito alle incursioni con la conseguente difficoltà a mantenere gli sbocchi commerciali e la presenza sul mercato.

Il piano prevede 22 misure per favorire la convivenza fra lupi ed attività agricole. Si va dai recinti elettrificati a procedure più rapide per i rimborsi agli allevatori nonché la lotta agli incroci tra cani e lupi. Ma il documento apre anche alla possibilità, in presenza di un piano regionale approvato dal Ministero dell’Ambiente, di abbattere un numero di animali fino al 5% della popolazione complessiva in Italia. Il via libera definitivo dovrebbe arrivare in occasione della Conferenza Stato-Regioni in programma il prossimo 2 febbraio.

Nel corso dell’incontro con il Ministro, il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha chiesto l’immediato avvio del Piano, una volta definitivamente approvato, con la necessità di individuare chiaramente le figure con le responsabilità attuative.

Allo stesso tempo si è messo in evidenza come siano importanti risorse finanziarie complementari per sostenere interventi di prevenzione in grado di limitare eventuali azioni di predazione su bestiame domestico e ridurre la conflittualità tra presenza dei lupi e le attività legate alla pastorizia. Per i risarcimenti, è necessario poi superare il regime di de minimis che impone un limite massimo di erogazioni per ciascuna azienda di 15.000 euro in tre anni.

Infine, occorre promuovere misure di sostegno agli investimenti delle imprese zootecniche che sono costrette a modificare l’organizzazione del proprio ciclo produttivo per limitare il rischio di attacchi al bestiame; la misura dovrà essere accompagnata da un sostegno al reddito per compensare la perdita di produzione nel periodo necessario ad attivare i nuovi investimenti strutturali.


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