ARQUATA DEL TRONTO – Il vicesindaco di Arquata del Tronto, Michele Franchi aggiorna la situazione riguardo i lavori per l’installazione delle casette di legno.

La prima area su cui si sta lavorando è quella di Pescara del Tronto. Tra la giornata odierna e quella di lunedì cominceranno i lavori di getto di calcestruzzo per le piazzole.

La ditta appaltatrice prevede dieci giorni per cominciare l’installazione delle casette, garantendo l’allaccio fognario.

Per le altre aree come Borgo, un appalto di 1.800.000 euro, la Regione Marche indicherà la ditta vincitrice dell’appalto, a breve.

A seguire, saranno indicate quelle di Pretare, Piedilama e Spelonga.

“I tempi tecnici  – spiega Franchi – seguono 30/35 giorni per l’urbanizzazione, l’installazione e montaggio delle casette, e altri 20 per completare i lavori.”

L’Anas ha approvato le varianti proposte?

“Le varianti che ha approvato sinora, considerandole la priorità, sono la messa in sicurezza delle strade per arrivare nella frazione di  Colle e quella per raggiungere le case popolari della frazione di Arquata. Le altre varianti saranno decise in seguito e saranno previste con l’inizio della ricostruzione delle case. Per raggiungere le aree destinate alle casette di legno, si provvederà a demolire tutte le case pericolanti tra Piedilama e Pretare . La messa in sicurezza dovrà garantire anche lo sbocco per Castelluccio di Norcia e Montegallo. L’amministrazione comunale ribadisce, comunque, l’utilità della variante per Pretare, poichè sarà necessaria per lo sbocco alternativo, durante la ricostruzione. Escludono,invece, la variante della frazione di Piedilama.

State lavorando per evitare il rischio di un ulteriore spopolamento? 

“L’appello di tutta l’amministrazione comunale è quello di darci fiducia. Dobbiamo ripartire tutti insieme. Chiediamo di non farsi tentare dal CAS, contributo autonoma sistemazione, ma di credere che Arquata possa rinascere. Aprirà la fabbrica di Diego Della Valle, molte attività giù presenti sul territorio hanno scelto di rimanere, la zona industriale può decollare con gli sgravi fiscali. Chiediamo ancora, a gran voce, la zona franca per i comuni colpiti dal primo sisma. Sono tanti i progetti in atto, con l’aiuto delle donazioni ricevute. Noi arquatani dobbiamo crederci, un appello che rivolgo in particolar modo ai giovani e alle famiglie. Se facciamo quadrato, Arquata può ripartire. Noi come amministrazione stiamo lavorando essenzialmente per amore del nostro territorio. I presupposti ci sono, con le casette e le attività produttive possiamo provarci davvero”.

 


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