ASCOLI PICENO – Effetto terremoto sul patrimonio artistico e religioso del Piceno. A segnalare l’allarme è la sezione di Italia Nostra di Ascoli che in una lettera indirizzata a numerose autorità tra cui il vescovo Giovanni d’Ercole, il Commissario Straordinario per la ricostruzione Vasco Errani e diversi sindaci tra cui quelli di Ascoli, Arquata, Acquasanta e Montegallo, ha cercato di sensibilizzare sul tema.

“Ultimamente anche l’incantevole Tempio di San Tommaso – scrive il presidente Gaetano Rinaldi – oggetto da tempo di preoccupate segnalazioni da parte della Sezione per la disastrata condizione del portone d’ingresso, peraltro, a quanto pare, mai messo in sicurezza, è stato incluso in questo lungo elenco. La chiusura definitiva del tempio è stata disposta per l’accertata “evidente lesione all’arco trionfale in corrispondenza della chiave di volta, lesione che appare risalire per tutta l’altezza del’arco” e per altri numerosi danni arrecati ad altre parti del Tempio”.

“Peraltro tante altre sono le chiese cittadine, che si trovano nella stesa condizione. Ci preme segnalare la condizione della splendida Chiesa di San Giacomo, chiusa ormai da parecchio tempo, a seguito dei danni arrecati dalle numerose scosse di terremoto che si sono susseguite  nella città e nel territorio – continua Rinaldi – E’ augurabile che il tempo non trascorra passivamente in attesa dell’inizio dei lavori di restauro, riparazione e ricostruzione, dove necessaria”.

“Nel frattempo, a nostro parere, occorrerà adottare tutti i provvedimenti  necessari per evitare che altre eventuali scosse determinino il definitivo collasso degli edifici ora semplicemente lesionati. Non vorremmo, infatti, che si possa verificare anche ad Ascoli quello che è accaduto nelle aree interne del piceno, dove si è salvato dalla completa distruzione, probabilmente per le pressanti segnalazioni delle Associazioni Culturali e di Tutela, solo il Tempio della Madonna del Sole di Capodacqua, che è stato puntellato prima che il definito crollo determinasse la scomparsa dei preziosi affreschi che nobilitano l’edificio” si legge nella lettera.

“Niente di ciò è avvenuto per la preziosa Chiesa di Santa Maria in Pantano di Montegallo,  per cui la Sezione aveva effettuato una accorata segnalazione prima che altre scosse ne determinassero la completa distruzione. Ma ci dobbiamo chiedere: quante altre chiese hanno subito la stessa sorte della chiesa di Montegallo? Occorre l’obbligo di segnalare anche il caso della Chiesa di San Francesco al Borgo di  Arquata del Tronto – scrive Rinaldi –   Le ripetute scosse avevano già arrecato danni ingenti alle strutture murarie, tanto da indurre a mettere in sicurezza la copia originale della Sacra Sindone ivi custodita. Ma fortunatamente ancora resistevano le pareti laterali, ricche di altari sontuosi e di preziosi affreschi. Così come resisteva all’aggressione degli eventi lo spettacolare soffitto di legno a cassettoni”.

“Due consiglieri nazionali di Italia Nostra nel mese di Gennaio si sono recati sul posto per controllare lo stato dell’edificio e per sollecitare la messa in sicurezza per evitare il suo crollo definitivo, offrendo ogni possibile collaborazione della nostra Associazione per permettere un immediato intervento. Ma gli eventi atmosferici e sismici non hanno voluto attendere. Così quel poco della chiesa che era rimasto in piedi è crollato miseramente e di tanto splendore non rimano ora che un pallido e triste ricordo, salvo una parte della facciata messa in sicurezza da una ditta a cui sembra sia stato affidato dalla Soprintendenza delle Marche l’incarico, non sappiamo in quali limiti, di effettuare degli interventi idonei, è sperabile, ad assicurare l’integrità di quanto restava dell’edificio. Le folto allegate evidenziano in maniera drammatica l’evoluzione progressiva del disastro”.

“E’ evidente che qualcosa non ha funzionato nel  protrarsi di questa immane tragedia. Ci dobbiamo chiedere: oltre il Tempio della Madonna del Sole, ci sono altre Chiese salvate dal cataclisma? E’ giusto che si aspetti, pur nel riconoscimento delle particolari  condizioni in cui si sono svolti gli eventi,  che tutto crolli e che poi solo dopo, con enormi sacrifici,  si ricostruisca qual cosa? Era veramente impossibile che non si potesse fare anche per altre chiese quello che si è fatto le il Tempio della Madonna del Sole? Evitiamo che l’opera di distruzione e di annullamento della memoria storica del territorio si protragga ulteriormente. Il coinvolgimento delle associazioni culturali è fondamentale: coinvolgimento che purtroppo al momento non c’è stato minimamente” conclude amareggiato Rinaldi.


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