ASCOLI PICENO – Fondi tolti ai Comuni, alle Regioni. Province cancellate o quasi. Guardia Forestale eliminata ed accorpata ai Carabinieri. Pareggio di bilancio in Costituzione, letterine della Commissione Europea per rientrare di qualche miliardo. Il principale partito di maggioranza che si affretta a chiedere al governo di non aumentare le tasse (e quindi a tagliare ancora). La Repubblica Italiana che non ha la facoltà di stanziare altri fondi, per le note vicende dell’euro.

Tutto questo ha portato alla nomina di un commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, nel cui decreto di nomina figurava ben chiaro il compito non solo (o non tanto?) di ricostruire, ma piuttosto di vigilare sugli interventi ai fini che non vi fossero problemi di corruzione.

Così i terremoti del Centro Italia sono diventati, molto più che l’Aquila 2009 e anche più dell’Emilia 2012, quando ci furono comunque le avvisaglie, la prima catastrofe naturale in cui si è applicata l’austerità sic et simpliciter. Lo ha confermato il direttore dell’Ufficio della Ricostruzione della Regione Marche, Cesare Spuri, a Camerino. In un articolo di Cronache Maceratesi il virgolettato di Spuri è il seguente: “Sulle casette non possiamo fare ordinativi a vuoto per una spesa di diversi milioni di euro, è danno erariale“.

Capito?

I ritardi per le casette, l’incertezza che ancora adesso coinvolge persino le popolazioni per prime colpite dal terremoto come quelle di Arquata e Amatrice che non sanno cosa sarà di loro la prossima estate (leggi qui) a ben sei mesi dalla scossa del 24 agosto, tutto si spiega. Non si possono fare ordinativi a vuoto. Magari ordinarne qualche centinaio già a settembre, vero Errani, per poi distribuirle con velocità e semmai fossero avanzate, tenerle di scorta per una prossima eventualità che si spera sempre non accada, certo.

Invece niente: “Sulle casette non possiamo fare ordinativi a vuoto per una spesa di diversi milioni di euro, è danno erariale”.


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