ROMA – A spingere l’inflazione è l’aumento record del 20,4% dei prezzi dei vegetali freschi e del 7,3% della frutta rispetto allo stesso mese dello scorso anno per effetto del maltempo che con gelo e neve ha decimato le coltivazioni agricole.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in merito ai dati Istat definitivi sull’inflazione che raggiunge a gennaio il valore tendenziale dell’1%, al top da tre anni e mezzo (agosto 2013).

“L’aumento dei prezzi ortofrutticoli a gennaio è consistente pure rispetto a dicembre con un rincaro del 14,6% anche se – sottolinea la Coldiretti – nel mese di febbraio si sta registrando un rapido ritorno alla normalità nei mercati. Con l’andamento dell’inflazione a gennaio sono stati stravolti i consumi alimentari degli italiani con un balzo negli acquisti del 14% di carne bovina, del 10% di salumi e dell’8% di carne di maiale”.

Ma ad aumentare è anche la presenza nel carrello dei prodotti a lunga conservazione come i surgelati, dal +14% per i vegetali a +11% per il pesce. In salita pure i preparati per dolci (+30%), pure’ (+13%), brodi (6%) e legumi secchi (4%), secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei dati del sito www.italiani.coop.it relativi a gennaio 2017 rispetto allo stesso periodo dei due anni precedenti.

“Con il freddo è aumentata l’assunzione calorica giornaliera ed anche per questo si registra – continua la Coldiretti – un significativo aumento del consumo di dolci come preparati per torte (+30%), cioccolatini (+16%) e miele (+13%) in contrasto con diete e mode alimentari. Un andamento che si spiega pero’ anche con il fatto che il maltempo – afferma la Coldiretti – ha costretto gli italiani a restare a casa piu’ a lungo con la possibilità di dedicare piu’ tempo alla preparazione casalinga di piatti e dolci”.

“Il pazzo inverno ha portato infatti precipitazioni violente, neve, gelo e vento che hanno distrutto le coltivazioni con oltre 400 milioni di euro alle coltivazioni nelle aree dalle quali – secondo la Coldiretti – proviene la stragrande maggioranza degli ortaggi invernali consumati dagli italiani”.

“Dalla Puglia alla Basilicata, dalle Marche al Lazio, dall’Abruzzo al Molise, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Campania alla Sardegna sono decine di migliaia le aziende agricole che hanno perso le produzioni di ortaggi invernali prossimi alla raccolta, dai carciofi alle rape, dai cavolfiori alle cicorie, dai finocchi alle scarole, per effetto del gelo che ha bruciato le piantine, ma – sottolinea la Coldiretti – sono saltate molte consegne di verdure salvate per i problemi di viabilità”.

“Gravi sono anche i danni che si sono verificati sugli agrumeti così come per i vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve le cui conseguenze sul mercato – conclude la Coldiretti – potranno essere verificate solo nei prossimi mesi”.


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