CASTIGNANO – E “li moccule” furono arsi in Piazza San Pietro. Martedì Grasso all’insegna della tradizione a Castignano, con una processione dei cosiddetti moccoli che ha coinvolto praticamente tutti i residenti del paese e ha richiamato moltissimi visitatori da tutto il Piceno e non solo. Dopo la sfilata dei carri, alle 19, una lunga processione, scandita dal coro incessante “Fora fora li moccule!” (“Fuori, fuori i moccoli!“), termina in Piazza San Pietro dove i moccoli vengono bruciati in un falò simbolo di purificazione.

Di seguito proponiamo la descrizione fatta dalla pagina del Carnevale Storico di Castignano, intervallata da alcuni spezzoni di video registrati nella serata del 28 febbraio.

 

La tradizione del Carnevale a Castignano è così radicata nel tempo, tanto che oggi quello di Castignano è uno dei pochi nella provincia di Ascoli Piceno ad essere classificato come “Carnevale storico“.

I moccoli sono la peculiarità principale. Sono lampioncini multicolori costruiti con grande perizia da artigiani locali, su una canna ancora verde che termina a forma di rombi a più facce (possono essere con 4, 5 o 6 facce e di tutte le grandezze) rivestiti da carta velina di colori diversi. All’interno di questo ricettacolo, che da un lato resta aperto, viene inserita una candela che si accende prima di partire per la processione dei Moccoli.

Alcune fonti storiche del XVIII secolo indicano che la sfilata dei Moccoli aveva luogo nella Roma papalina per mettere fine al Carnevale.

In seguito all’unità d’Italia questa usanza si è persa, ma non a Castignano, unico Comune in Italia ad aver tramandato questa tradizione ininterrottamente almeno sin dal 1861.

Al suono della “Catubba”, i primi moccoli si ritrovano per le vie del borgo medievale  e invitano tutti ad uscire di casa per accodarsi alla sfilata al richiamo “Fora fora li moccule!”

Un rito magico e misterioso che affonda le radici nella notte dei tempi.

PROCESSIONE DEI MOCCOLI, IL FALO’ FINALE E I FUOCHI D’ARTIFICIO

La processione avviene a luci spente, senza illuminazione pubblica: l’affascinante e variopinto fiume di lumini colorati diventa un torrente di voci, luce e allegria che proietta tutti in un mondo antico e fantastico (a esorcizzare i malanni dell’anno passato e a propiziare fortuna per il futuro) e in un crescendo suggestivo,  culmina in Piazza San Pietro per la tradizionale battaglia, da cui scaturisce il falò purificatore.

Lo spegnersi del fuoco e la spettacolarità dei fuochi d’artificio segnano la fine del carnevale e l’inizio della Quaresima.


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