ANCONA – Sono 111 i progetti pervenuti alla Regione Marche per beneficiare delle opportunità offerte dal bando “Sostegno allo sviluppo e al consolidamento di start up ad alta intensità di applicazione di conoscenza”, a dimostrazione “della presenza, nel nostro territorio, di una spiccata propensione all’imprenditorialità, di un ecosistema dinamico e molto favorevole alla nascita di idee fortemente innovative”.

Lo riferisce l’assessora alle Politiche comunitarie, Manuela Bora, alla scadenza del bando 2016 che investe risorse europee per consolidare sul mercato le nuove imprese innovative, attraverso la creazione e la commercializzazione di nuove applicazioni industriali o servizi. Di questi progetti pervenuti per accedere agli 8 milioni di euro complessivamente stanziati dal bando, 85 riguardano la realizzazione di un prototipo o la definizione di un nuovo servizio ad alta intensità di conoscenza, mentre 26 la commercializzazione del nuovo bene o servizio innovativo.

Il bando assegna contributi negli ambiti tecnologici previsti dalla “Strategia per la ricerca e l’innovazione per la smart specialisation” che, nella nostra regione, sono: domotica, meccatronica, manifattura sostenibile, salute e benessere. A questi ambiti tecnologici si aggiungono quelli dell’ICT e dei servizi avanzati alle imprese, considerati trasversali e, quindi, in grado di permeare tutti i settori tecnologici individuati dalla strategia.

“L’obiettivo del bando è di individuare, nella nostra regione, le cosiddette imprese gazzelle, vale a dire imprese micro o piccole che mostrano un altissimo tasso di sviluppo, caratterizzate da una naturale vocazione allo sviluppo, in grado di dare ulteriore slancio all’economia marchigiana e allo crescita dell’occupazione, anche attraverso processi di contaminazione dei settori più tradizionali del nostro tessuto produttivo – chiarisce l’assessora Bora – L’ottimo risultato conseguito dal bando va valutato anche in considerazione della specificità del target a cui il bando stesso volutamente si riferisce, in quanto non si tratta di agevolare la sola nascita di imprese, bensì lo sviluppo di idee innovative in ambiti sfidanti e il consolidamento, sul mercato, di start up in grado di realizzare prodotti e servizi ad alto contenuto innovativo. Tutto ciò si innesta in un contesto normativo nazionale favorevole alle start up innovative, così come anche dimostrato dall’elevato numero di start up innovative marchigiane iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese, pari attualmente a 313”. Bora sottolinea anche che “le Marche sono la seconda Regione italiana con la più elevata incidenza di start up innovative in rapporto al totale delle società di capitali (subito dopo il Trentino-Alto Adige) e sono anche fra le regioni con i più alti tassi di attivazione di start up innovative (in proporzione alla popolazione)”.


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