ASCOLI PICENO – “Un vero e proprio appello a Governo e Parlamento”: così Confindustria Ascoli Piceno e l’Ordine dei Commercialisti della provincia nel comunicato stampa che segue, in merito alla crisi economica aggravata dal sisma.

Solo l’introduzione di misure “vere”, straordinarie e di forte impatto, adeguate alla gravità della situazione potranno contribuire a rilanciare l’economia del Piceno ed in particolare quella dell’entroterra colpito dal sisma.

Partendo da questa convinzione e raccogliendo l’adesione dei più importanti stakeholder del territorio, Confindustria e l’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Ascoli Piceno hanno indirizzato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, al Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani e a tutti i Parlamentari eletti nelle Marche.

Un vero e proprio appello al Governo e al Parlamento formalizzato in un documento, con tanto di emendamenti e relazioni tecniche allegate, targato “Piceno” da Arquata a San Benedetto del Tronto, in un momento delicatissimo dell’iter parlamentare di conversione del decreto legge n. 8 del 9 febbraio 2017 (“Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”) che dopo la discussione in Commissione Ambiente è approdato alla Camera dei Deputati.

Zona franca urbana, zona economica speciale, riconoscimento dei danni indiretti dentro e fuori dal cratere.

Questi i tre interventi che sono stati chiesti dalle amministrazioni locali e dalle forze economiche e sociali del Piceno che hanno sottoscritto gli emendamenti elaborati da Confindustria e dall’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Ascoli Piceno.

Nei giorni scorsi i primi emendamenti approvati in Commissione sono stati caratterizzati da luci e ombre: riconoscimento dei danni indiretti per le imprese che hanno subito il 40% di perdita del fatturato solo per l’area del cratere ad esclusione di quelle appartenenti al settore industriale e a quello agricolo, introduzione di un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi nei Comuni colpiti dal sisma a rischio di ammissibilità europea e nessuna traccia della zona franca urbana.

“L’introduzione in Commissione di una misura di ristoro dei danni economici subiti dalle imprese del cratere – afferma il Presidente di Confindustria Ascoli Piceno, Simone Mariani – è positiva ma è assurdo e discriminatorio escludere dai benefici il settore industriale e quello agricolo e le imprese non danneggiate materialmente dal sisma ubicate fuori dal cratere, ma indirettamente colpite in termini di perdita di reddito”.

“Abbiamo apprezzato – continua il Presidente Mariani – l’estensione del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi, introdotto dal decreto legge Mezzogiorno, anche ai Comuni del cratere. Tuttavia, la norma sul credito d’imposta per come è stata scritta deve essere più coerente con la disciplina comunitaria, per evitare che l’esame di ammissibilità della Commissione Europea, e la conseguente revisione, rischi di rinviarne eccessivamente l’attuazione nel tempo”.

“Spinti dal senso di responsabilità che sentiamo nei confronti di tutta la comunità, abbiamo pensato di coinvolgere – afferma il dottor Carlo Cantalamessa, Presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili di Ascoli Piceno – tutti gli stakeholder del territorio nella condivisione di emendamenti contenenti alcune delle proposte prioritarie, tra cui la zona franca urbana e la zona economica speciale, da portare all’attenzione del Governo e del Parlamento”.

“A questo proposito ci aspettiamo – conclude il Presidente Cantalamessa – che l’impegno assunto dal Governo in sede di conversione del decreto legge 8/2017, di introdurre lo strumento della zona franca urbana con una misura organica, sia attuato nel più breve tempo possibile. Al Piceno servono misure straordinarie e con questa nostra iniziativa siamo certi che la voce di tutto territorio sia arrivata forte e chiara a Roma”.


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