ACQUASANTA TERME – “Gli organi di informazione devono rendersi conto che sono loro stessi un pezzo della Protezione civile e che in questo contesto hanno un ruolo fondamentale non solo in occasione e di emergenze, ma anche e soprattutto in tempo di pace, anzi dobbiamo purtroppo dire ‘in tempo di tregua’, viste le tante calamità che si sono susseguite”.

Così la direttrice dell’Ufficio Emergenze della Protezione civile Titti Postiglione ha definito il ruolo dell’informazione nell’ambito della Protezione civile.

“Nei 18 anni di impegno personale nel Dipartimento – ha detto ad un convegno ad Acquasanta Terme – ho capito che la Protezione civile non è notizia se non c’è un evento. Inventiamoci qualcosa per parlarne in tempo di tregua – ha detto ai giornalisti -, prima di un terremoto, prima di un’esondazione. L’informazione potrebbe per esempio aiutarci a spiegare alla gente che se in fase di ristrutturazione si modificano i pilastri, al terremoto successivo la casa sarà a rischio crollo”. “Fiducia” e “ascolto” la parole pronunciate più spesso da Postiglione nel suo intervento. “Di una calamità si può e si deve parlare, se ci sono critiche si devono fare – ha sottolineato -. Ma se ne può parlare anche mandando un segnale positivo, di ottimismo nel senso che si può cambiare in meglio”.

“Dobbiamo assolutamente avere fiducia, speranza, senza abbassare di un momento l’attenzione e l’impegno. Dobbiamo convincere i cittadini a stare dalla parte delle istituzioni, perché le comunità servono alle istituzioni e viceversa”. Lo ha detto all’Ansa Titti Postiglione, direttrice Ufficio Emergenze della Protezione civile, a margine di un convegno al monastero di Valledacqua di Acquasanta su informazione e emergenze.

“Viviamo tutti su questo territorio da 7 mesi e quindi le istanze e le preoccupazioni dei cittadini sono anche le nostre – ha aggiunto, parlando delle proteste di ieri dei terremotati -. Lamentano ritardi, ma non c’è terremoto in cui non si lamentino ritardi e per chi vive una tragedia del genere capisco che ogni singolo giorno, perfino ogni singolo minuto rappresenta un ritardo enorme. Su alcune cose un’accelerazione sarebbe stata utile, ma ad ogni ritardo segue una spiegazione e devo dire che tanto si è fatto è tanto si continua a fare nel territorio”.


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