ROMA – Il workshop che si è svolto il 5 aprile a Roma è stata l’occasione per illustrare e condividere il programma sulla riduzione del rischio promosso dal Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito del Pon Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. L’iniziativa è stata realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con l’Agenzia per la Coesione Territoriale.

L’obiettivo è quello di migliorare le strategie per la riduzione dei rischi idrogeologico, sismico e vulcanico ai fini di protezione civile, rafforzando la cooperazione tra i diversi livelli di governo, le capacità e le competenze del territorio. Il programma avrà una durata di cinque anni e prevede il coinvolgimento di quattro Regioni: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, con uno stanziamento di 11 milioni di euro. Due le tipologie di attività previste: la definizione del “progetto standard”, ovvero la definizione degli obiettivi e delle procedure finalizzati alla riduzione di ogni rischio divisi per fasi, e la sua declinazione nell’ambito di specifici contesti territoriali definiti dalle Regioni. Ogni fase sarà oggetto di monitoraggio e le Regioni saranno supportate e affiancate da una struttura istituita ad hoc composta da soggetti qualificati individuati con procedure di gara.

Ad aprire la giornata la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Elena Boschi, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di questo programma nell’individuazione di risposte concrete. La concretezza e la competenza, ha aggiunto la Sottosegretaria, sono qualità che caratterizzano il sistema di protezione civile, che è cresciuto negli anni anche attraverso la gestione di diverse emergenze, emergenze che hanno caratterizzato la storia del nostro fragile Paese. In particolare Boschi ha ricordato l’evento del 6 aprile 2009, di cui proprio stanotte alle 3.32 ricorre l’ottavo anniversario. La sottosegretaria ha sottolineato l’importanza dell’attuale momento storico per il servizio di protezione civile, che, con la recente legge delega approvata dal Parlamento il 16 marzo scorso, si è voluto rendere ancora più efficace.

Il Capo Dipartimento, Fabrizio Curcio, nel suo intervento ha spiegato che il programma ha un respiro internazionale: tutto il mondo si sta interrogando sulle buone pratiche per la riduzione del rischio. In quest’ottica il Dipartimento – che coordina il programma – ha scelto di perseguire l’obiettivo della prevenzione dei rischi attraverso la maggiore sinergia tra le istituzioni, si parte con quattro Regioni che hanno aderito, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e “se il programma porterà buoni risultati, come ci auguriamo, cercheremo di estenderlo anche ad altre regioni”, ha precisato Curcio.

Nella sessione mattutina, si sono susseguiti gli interventi di Maria Ludovica Agrò, Direttore dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, Claudio De Vincenti, Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, i Presidenti e i Vice Presidenti delle Regioni Siciliana, Puglia, Calabria destinatarie del programma e dell’Anci.

Nella sessione mattutina, i rappresentanti dell’Unione Europea e della Banca Europea per gli Investimenti hanno inoltre illustrato le opportunità offerte su questo tema dai fondi europei e nazionali.

Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con una sessione dedicata agli obiettivi e ai risultati attesi del programma del Dipartimento della Protezione Civile, con interventi dei funzionari del Dipartimento della Protezione Civile e delle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Siciliana.


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