ASCOLI PICENO – Nei giorni scorsi è stata riportata dalla stampa la notizia di due turisti padovani che, spaventati dai ponteggi che mettono in sicurezza lo scalone di Palazzo Arringo, hanno deciso di non visitare la Pinacoteca.

A tal proposito è intervenuto Stefano Papetti, Direttore delle collezioni civiche di Ascoli Piceno, tramite una nota che riportiamo e pubblichiamo.

“Sulla stampa si riporta la notizia di due turisti padovani che, spaventati dai ponteggi che mettono in sicurezza lo scalone di Palazzo Arringo, hanno deciso di non visitare la Pinacoteca, preferendo approfittare della bella giornata di sole per restare all’aperto. Alla loro scelta si contrappone quella di 200 visitatori impavidi che fra Pasqua e Pasquetta hanno invece deciso di visitare la Pinacoteca e la mostra “Minimi avanzi” delle strabilianti sculture in maiolica di Bertozzi e Casoni, nonostante i segni lasciati dal terremoto sullo scalone del palazzo. Grazie a quella messa in sicurezza prontamente realizzata dall’amministrazione comunale, i Musei Civici di Ascoli Piceno sono gli unici nelle province di Fermo, Macerata ed Ascoli Piceno ad essere aperti al pubblico, svolgendo regolare attività didattica per gli studenti delle scuole, offrendo ai turisti che giungono ad Ascoli Piceno la possibilità di ammirare i capolavori conservati nei nostri musei, ospitando importanti convegni come quello nazionale dei Medici Cattolici e non da ultimo consentendo ai giovani operatori museali di continuare con passione il loro lavoro in un periodo in cui la disoccupazione cresce. E’ importante in un momento di grande instabilità emotiva per le popolazioni colpite tanto seriamente dal sisma che i presidi culturali ed identitari del territorio non restino chiusi: se i due turisti padovani non l’hanno compreso è perchè sono terremotati culturalmente e a questo deficit cerebrale non c’è ponteggio che ponga rimedio”.


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.