ANCONA – Divergenze all’interno del Pd regionale tra la senatrice Camilla Fabbri, pesarese, e il vice capogruppo del Pd in regione Fabio Urbinati. Tema: la ripartizione dei fondi per la ricostruzione post- terremoto.

“Si resta stupiti a leggere le dichiarazioni del vice capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, rispetto all’emendamento presentato alla “manovrina”, in discussione alla Camera, per riconoscere anche alle imprese della provincia di Pesaro-Urbino un ristoro economico a causa dei danni indiretti del sisma – scrive la Fabbri – Danni indiretti – tengo a precisare- che le imprese devono certificare come successivi al terremoto e da esso determinati. Urbinati stesso riconosce come tutto il territorio della Regione abbia subito le conseguenze del sisma, ma poi critica l’emendamento da me sostenuto, probabilmente per ragioni politiche piuttosto che di merito, come conferma la chiusura del suo ragionamento che richiama infatti il congresso del partito”.

“Ricordo ad Urbinati che, come riconosciuto, esistono le conseguenze economiche appunto indirette, capaci di abbattere i fatturati delle attività anche se non direttamente distrutte dal sisma. Una situazione che merita una risposta soprattutto se questa stessa risposta, come nel caso dell’emendamento in questione, non sottrae risorse al ristoro e all’aiuto previsti per le zone direttamente colpite e che insistono nell’area del cratere. Alla Regione Umbria è stata riconosciuta la possibilità del ristoro per danni indiretti nella sua interezza, dunque non si capisce perché ciò non debba valere anche per la nostra Regione” continua la senatrice.

A meno che Urbinati non voglia collocare la provincia di Pesaro-Urbino al di fuori delle Marche! – si legge – La sua presa di posizione polemica, per altro, appare irragionevole anche rispetto alla critica rivoltami: quella di aver tutelato gli interessi del  territorio che conosco e che cerco di rappresentare con responsabilità, dando risposta ai suoi bisogni e alle sue necessità. Le istituzioni e i rappresentati politici dovrebbero essere impegnati soltanto nello sforzo di rendere possibile la ricostruzione e la ripresa della nostra Regione Marche, a partire dalle popolazioni direttamente colpite, senza alimentare uno scontro fra territori e comunità, ma favorendo l’unità e il sostegno reciproco”conclude.


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