ASCOLI PICENO – Nella giornata del 25 maggio è stata diramata la notizia del Sì alla Camera di Commercio Unica delle Marche. Approvata con soddisfazione da Gino Sabatini (Camera di Commercio di Ascoli) ma non approvata dal consigliere regionale Peppino Giorgini del Movimento 5 Stelle.

“Il Partito Democratico a livello regionale sta portando avanti l’idea di istituire una Camera di Commercio unica fondendo le cinque Camere di Commercio Regionali esistenti. Esprimo una netta contrarietà. Privare le Province del sud delle Marche come Ascoli Piceno, Fermo e Macerata delle Camere di Commercio per unificarle e spostarle, come presumibilmente accadrà, ad Ancona o Pesaro, è conferma ulteriore di come questa regione sia dominata dal Nord a discapito del Sud – afferma Giorgini – Sottolineiamo ulteriore, perché già lo smantellamento dei servizi sanitari, le promozioni turistiche per il post-terremoto dove viene tirata in ballo la parte Nord che non ha subìto alcun danno (se non in misura assai ridotta), gli emendamenti del Partito Democratico in Parlamento tesi a riconoscere i danni indiretti del terremoto al pesarese, i contributi culturali che vedono favorire la parte Nord, il passaggio delle strade provinciali all’Anas con i relativi risparmi manutentivi per le province che ha visto di nuovo favorire enormemente il pesarese a discapito del Piceno, Ed ora la Camera di Commercio, ma questo è davvero troppo” esclama il grillino.

“È vero che il decreto parla di accorpamento delle Camere di Commercio, ma esso non dice affatto che bisogna istituirne una sola per tutta la regione. Sarebbe più che plausibile la creazione di una Camera di Commercio Marche Sud che comprenderebbe le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, poiché essa supererebbe, come previsto dal decreto, di molto il parametro di 75mila imprese. Di Camera di Commercio Unica se ne parlò già con una mozione regionale del maggio del 2016 presentata dal Partito Democratico ma da allora, nel Sud delle Marche, si sono abbattuti, a partire dal 24 agosto, gli eventi sismici – prosegue Giorgini – Perciò, visto il mutamento delle condizioni socio-economiche di questi luoghi e visti gli ingenti danni ai patrimoni abitativi, culturali, occupazionali e produttivi, dovrebbe essere logico, per la politica regionale e per il Partito Democratico, capire che lasciare l’autonomia gestionale, organizzativa e decisionale a quelle tre province e quei territori che hanno subìto la quasi totalità dei danni sismici, diventa gesto obbligatorio se si vuole realmente dare una mano a far ripartire il sistema produttivo di questi luoghi. Diviene quindi, la Camera di Commercio Marche Sud, non una semplice decisione soggettiva, ma un obbligo politico e morale se realmente si vuole intendere la Regione Marche non come un’estensione di Pesaro ed Ancona, come purtroppo la storia di questi ultimi decenni ha raccontato”.

“Sono contrario alla Camera di Commercio Unica e mi batterò in tutte le sedi affinché vi siano due Camere di Commercio, Marche Nord e Marche Sud. I nostri territori ed i nostri concittadini hanno una dignità che va rispettata ed è ora che il Partito Democratico la faccia finita di accentrare sempre risorse e organi istituzionali o para-istituzionali ad Ancona o a Pesaro. È difficile negare che il Sud delle Marche sia trattato a livello di sudditanza, mentre la politica pesarese-anconetana opera una depauperazione del suo tessuto economico e sanitario – conclude il grillino –  Lanciamo quindi una provocazione, perché non istituire la sede di questa Camera di Commercio, se proprio se ne vuole costituire una sola, ad Ascoli Piceno, a Fermo o in uno dei comuni colpiti dal sisma, visto che essa aiuterebbe in modo assai consistente la ripresa dell’economia all’interno di un’area fortemente provata?”.


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