ANCONA – Via libera della giunta regionale alla revisione dell’atto di fabbisogno delle strutture residenziali e semiresidenziali delle aree sanitaria extraospedaliera, socio-sanitaria e sociale con la previsione del 19% in più dei posti contrattualizzabili per anziani, disabilità, salute mentale, dipendenze patologiche, adulti, minorenni (da 15.010 a 18.032).

L’arco temporale di riferimento per l’applicazione dell’atto è di tre anni, con un incremento dell’impatto economico complessivo stimato in circa 58 milioni di euro.

”L’obiettivo principale dell’atto di fabbisogno – spiega il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – è il riequilibrio territoriale dei servizi rivolti alle categorie più fragili con un aumento della disponibilità di ben 3.022 posti nella logica della continuità dell’intensità di assistenza. L’idea di fondo è stata quella di dare priorità ai territori e alle tipologie di strutture con i valori più bassi degli indici di dotazione rispetto ai valori medi regionali. E’ stata infatti analizzata la prospettiva di espansione di un settore che è ritenuto strategico ed è emersa la necessità di incrementare l’investimento delle risorse in questi servizi sul territorio per essere più vicini ai cittadini e garantire a tutti le stesse risposte ai bisogni e lo stesso livello qualitativo. L’atto è stato adottato anche attraverso una rapporto costante con l’Asur e con gli Ambiti Sociali Territoriali. Il provvedimento inoltre, è stato pensato in modo elastico: prevede infatti la possibilità di essere ricalibrato in caso di progetti sperimentali, emergenze o nuove esigenze della comunità marchigiana”.

L’atto prevede opzioni strategiche di compensazione relative: ai Distretti Sanitari di “confine” con altre Regioni per il recupero della mobilità passiva; ai Distretti Sanitari interessati in maniera significativa dagli eventi sismici del 2016: al possibile adeguamento dell’organizzazione operativa, per la presenza di “strutture di confine” tra Distretti Sanitari confinanti.

Nella revisione dell’“Atto di fabbisogno” si confermano i tre livelli individuati dalla D.G.R. n. 289/15:

Fabbisogno dei posti autorizzabili, in quanto è l’“autorizzazione” che consente la realizzazione di strutture e l’esercizio di attività sanitarie, sociosanitarie e sociali;

Fabbisogno dei posti accreditabili, con riferimento all’“accreditamento istituzionale” che riconosce alle strutture già autorizzate lo status di potenziali erogatori di prestazioni nell’ambito del sistema pubblico;

Fabbisogno dei posti contrattualizzabili, nel limite delle disponibilità economico/finanziarie, dove l’“accordo contrattuale” è l’atto che definisce tipologia e quantità delle prestazioni erogabili agli utenti remunerate a carico del servizio pubblico;

Nella ridefinizione dei valori dei posti autorizzabili, accreditabili e contrattualizzabili sono stati considerati:

indicazioni da valutazioni e previsioni dei Servizi regionali competenti su modificazioni di assetti e riconversioni programmate ed imminenti collegate a normative nazionali in evoluzione e segnalazioni delle esigenze dai territori, sia dal versante sociale che da quello sanitario;

riferimenti alle disposizioni normative regionali, prevalentemente successive all’approvazione della DGR 289/15, intervenute, anche, sul fabbisogno a tendere;

indicazioni dell’ASUR su situazioni in cui acquisisce prestazioni diverse da quelle per cui i servizi sono autorizzati;


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