ASCOLI PICENO – “È un’iniziativa molto bella perché dona ai bambini la possibilità di trovarsi, incontrare il Papa e provare delle forti emozioni. A quell’età e soprattutto nella loro situazione sentirsi importanti, cioè sentire che ci sono delle persone che si interessano a loro, può essere un grande supporto psicologico a superare la paura e il trauma del terremoto”.

Così il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, commenta al Sir l’iniziativa del “Treno dei bambini”, promossa dal “Cortile dei gentili” del Pontificio Consiglio della cultura in collaborazione con Ferrovie dello Stato italiane, che ha portato in Vaticano 400 piccoli terremotati. Fra di loro, anche una rappresentanza di Arquata del Tronto e Acquasanta Terme, paesi in diocesi di Ascoli Piceno.

“Certamente i bambini dicono ‘grazie’ al Papa perché nella sua visita alle zone terremotate li ha incontrati”, aggiunge il vescovo. “Se molti anziani dopo il terremoto si sono lasciati morire – osserva D’Ercole – molti bambini in un primo tempo e forse ancora adesso, soprattutto in alcune zone, fanno fatica a sorridere”.

“Non li abbiamo mai abbandonati – prosegue – e continueremo a fare un’esperienza molto forte, tant’è vero che per l’estate abbiamo già programmato molte attività grazie a più di 900 volontari che arrivano da tutta Italia: sarà un modo per non farli sentire dimenticati o isolati, ma al centro. Sono convinto che sarà una bella esperienza”.

Nelle zone terremotate della diocesi, “mentre procede la ricostruzione materiale, e tra poco verranno consegnate le prime casette, noi diamo priorità alla ricostruzione umana e all’accompagnamento perché il lavoro più importante è quello del supporto psicologico per ridare fiducia”, rileva mons. D’Ercole, annunciando che “a luglio pensiamo di iniziare con il primo centro comunitario realizzato da Caritas Italiana ad Arquata del Tronto: con la Chiesa, saranno i primi edifici definitivi e sono segni che possono incoraggiare la gente”.


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