OFFIDA – “Strumenti efficaci per la gestione del territorio insieme gli agricoltori”. Sono gli Accordi agroambientali d’area, sostenuti dal Programma di sviluppo rurale che, nel Piceno, già coinvolgono 25 Comuni, per una superficie territoriale di oltre 49 mila ettari e 250 aziende agricole, con circa 2.500 ettari coltivati a vigneti, oliveti e frutteti bio.

Il punto è stata fatto , nel pomeriggio dll’8 giugno, nel corso di un incontro che si è svolto presso l’Enoteca regionale di Offida, con la partecipazione della vicepresidente Anna Casini e il sindaco Valerio Lucciarini fra le diverse autorità politiche e imprenditori. L’iniziativa, programmata da Vinea in collaborazione con la Camera di commercio di Ascoli Piceno, ha rappresentato un momento di confronto su tematiche cruciali per lo sviluppo sostenibile del settore agroalimentare del Piceno.

“Il rilancio territoriale non può essere promosso con interventi episodici o settoriali, ma deve vedere il coinvolgimento e la partecipazione degli imprenditori agricoli – ha sottolineato Casini – L’approccio partecipato e collettivo rende gli agricoltori più consapevoli delle questioni ambientali e del proprio ruolo. Il Psr premia con incentivi la loro partecipazione alle misure agroambientali, rendendoli protagonisti attraverso la diffusione  di pratiche agronomiche a basso impatto ambientale”.

L’esperienza degli Accordi ha messo in evidenza che “se si focalizza l’attenzione su questioni concrete e considerate critiche dalla popolazione locale, è più facile coinvolgere i soggetti che possono  contribuire a superare il problema. Dalla condivisione nascono le sinergie giuste che rendono il territori appetibile anche sotto il profilo turistico. L’accordo rappresenta, inoltre, un’opportunità di promozione turistica che coniuga i valori ambientali con quelli dell’agricoltura biologica e sostenibile”.

Casini ha quindi sottolineato come il Psr, nel settennio di programmazione, punti verso questa direzione: “La realizzazione dei programmi garantirà al settore agricolo competitività e sviluppo, rinnovo generazionale, la costituzione di sinergie e reti d’impresa sul territorio. Crescita e promozione dell’eccellenze assicureranno quel ritorno turistico che, a seguito del sisma, è sempre più necessario conseguire”.


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