ASCOLI PICENO – Si chiude il Festival “I Teatri del Sacro”: una settimana intensa che ha visto un’eccezionale partecipazione di pubblico con centinaia di spettatori. La kermesse si chiude con la danza e i burattini, un finale all’insegna della poesia e della magia, l’ultimo appuntamento vedrà in scena gli stessi ascolani con una performance di danza incentrata sulle relazioni fra le persone

Domenica 11 giugno il Teatro Ventidio Basso, ospiterà qualcosa di diverso dal solito. In scena un solo individuo, Daniele Debernardi del Teatro Erbamatta. Tutt’attorno a lui, alti neppure una manciata di spanne, i suoi interpreti: una miriade di marionette fatte a mano a cui Debernardi, loro creatore, conferirà anche voce, movimento, parlate dialettali di ogni tipo. È questa la forma dello spettacolo L’Angelo, tratto da uno splendido racconto di Gabriel García Márquez. In una cittadina della riviera ligure, un giorno, i pescatori traggono le reti dall’acqua e le aprono al suolo. Tra le acciughe e i saraghi a cui sono abituati, tuttavia, scorgono qualcosa di diverso: un anziano signore vestito di bianco… con due enormi ali piumate sulla schiena. Che quel giorno abbiano pescato un angelo?

Uno spettacolo buffo, divertente, leggero, e al contempo densissimo: la storia del confronto col diverso, con l’altro; irrinunciabile alla luce dei recenti avvenimenti. Soprattutto per i bambini, a cui lo spettacolo è dedicato e che ne costituiscono gli spettatori ideali.

A seguire, alle 19 al Ventidio Basso lo spettacolo Little Something della compagnia di danza e teatro fisico CIE Twain di Loredana Parrella. Basato sul libro omonimo di François Garagnon(Il piccolo sentimento che voleva diventare un amore senza fine), Little Something è una storia di crescita, di trasformazione, di evoluzione. Uno spettacolo poetico e affascinante che tra parola e danza regalerà atmosfere e suggestioni uniche grazie ai suoi personaggi unici: L’Avventuriero-del-Banco-di-tutto-il-Possibile, il Riparatore-del-Tempo-Perso, il Giardiniere-d-Amore,la Sorgente-Pura, il Soffio-d-Invisibile. Figure universali che trascendono le singole religioni per configurarsi come molteplici interpretazioni spirituali della vita – tutte valide. Un’avventura dei sensi consigliata a tutti, e ai ragazzi in particolare. Lo spettacolo è adatto anche al pubblico dei ragazzi.

 

Il festival si avvierà poi alla conclusione con un finale unico: a mostrarsi in scena, stavolta, sarà il pubblico. Il laboratorio di danza Lo spazio delle relazioni vedrà la trasformazione di dieci volenterosi spettatori in altrettanti danzatori che, guidati dal coreografo Riccardo Fusiello del progetto Sonenalé, la restituzione finale dei loro sforzi avrà luogo in San Pietro in Castello alle ore 20:30.


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