ANCONA – Segnali positivi dall’export agroalimentare marchigiano che nel primo trimestre del 2017 fa segnare una crescita del 6 per cento, nonostante le tensioni internazionali e le difficoltà create dal sisma al settore produttivo.

Ad affermarlo è un’analisi della Coldiretti regionale sugli ultimi dati Istat relativi al commercio estero nel periodo gennaio-marzo. Un dato tanto più importante se confrontato con l’andamento generale, dove il volume complessivo delle esportazioni marchigiane fa segnare un incremento minimo dell’1 per cento.

Tra i mercati, è netta la crescita su quello statunitense (+59 per cento), nonostante le tensioni legate alle politiche neo protezionistiche del presidente Trump, ma il cibo made in Marche sembra immune anche alla Brexit, con un balzo in avanti del 27 per cento sulle piazze inglesi. Aumento a doppia cifra anche in Cina (+20 per  cento) e nell’Unione Europea (+20 per cento). L’agroalimentare, sottolinea Coldiretti, svolge un effetto traino unico sull’intera economia per l’impatto positivo di immagine sui mercati esteri dove il cibo Made in Italy è sinonimo di qualità


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