ASCOLI PICENO – E’ estate ed è tempo di turismo. Costa ed entroterra stanno cominciando a ricevere le visite dei turisti provenienti dall’Italia ma anche dall’Europa e dal mondo. Le strutture ricettive sono pronte ad accogliere i forestieri.

In questi giorni, però, il capogruppo del partito democratico ascolano Francesco Ameli apre una parentesi sul “giallo” dell’Hotel Guiderocchi di Ascoli.

“Nella città di Ascoli abbiamo molti B&B e pochi Hotel. Uno di questi ha una storia particolare – afferma il consigliere comunale –  Nel 2002 il Guiderocchi fu affidato per circa 4 mila euro al mese oltre iva. In compenso la ditta aggiudicatarie avrebbe dovuto realizzare lavori per 590.257,00 euro. C’è un giro di cessioni di aziende degno delle migliori scatole cinesi. Con tanto di mancati canoni non corrisposti per centinaia di migliaia di euro”.

Il politico prosegue: “Nel 2013 subentra l’ennesima società. I debiti continuano ad esistere ed il comune nel 2016 spiega che la situazione debitoria si è aggravata con debiti che raggiungono la somma di 56.239,69 euro – afferma –  A fine 2016 il Comune, richiamato il contratto del 2002 e le successive scritture private, con la quale si sollecitava più volte il pagamento dei canoni rimasti insoluti rispetto al piano di rientro, decretava la decadenza dell’affidamento di gestione e la risoluzione del contratto”.

Il consigliere comunale aggiunge: “Ma guarda caso il 2 dicembre 2016 il Comune affida la concessione provvisoria del Palazzo Guiderocchi proprio alla società nei confronti della quale aveva risolto il contratto (Harakiri?) ad un canone mensile di soli mille  euro. In questo marasma ci sono accessi agli atti, interrogazioni in comune, ed indovinate un pò – aggiunge Francesco Ameli – ulteriori proroghe da parte del comune per lasciare la gestione ad una società verso la quale era stato stracciato il contratto iniziale. Poi finalmente (sempre dopo l’interrogazione) l’inizio della manifestazione di interesse e la delibera di giunta per intraprendere un’azione giudiziaria volta a ottenere il pagamento dei canoni per un importo complessivo di 122.386,93 euro”.

“Mi domando: conoscete una struttura ricettiva del 500 che viene affidata a soli 1000 euro al mese? Conoscete una struttura nella quale vengono rifatti anche i bagni dal comune?” chiede Francesco Ameli.

“Finalmente accompagnata anche da pomposi articoli di giornale, il 2 maggio viene fatta la famosa ‘Procedura negoziata’ per l’affidamento della struttura. Ad oggi (fine giugno) nessuna notizia da parte della commissione per l’affidamento di una struttura turistica! Ma in compenso a giugno è stata prorogato l’affidamento provvisorio sempre alla stessa società. (det 772/2017) – dichiara il consigliere comunale –  Gestire in questo modo l’iter per l’affidamento di una delle poche strutture recettive ascolane, dimostra la scarsa attenzione nei confronti di un settore strategico come quello turistico. Da una parte il mondo imprenditoriale è’ costretto a vivere nell’incertezza e dall’altra i turisti rischiano di vedere una struttura con una nuova gestione nel mese più importante dell’anno con le conseguenti problematiche”.

Il politico ascolano conclude: “Non mi era mai capitato di vedere la possibilità di dormire in una dimora storica del 500 con meno di 50 euro a notte.  Che tutto ciò sia possibile solo grazie ad un canone minimo? Cari turisti, e cari appassionati della cosa pubblica, benvenuti ad Ascoli”.


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