OSIMO – Una coltura importante per le Marche, che detengono il primato nazionale di produzione, con 40 mila ettari investiti a girasole: oleaginosa di primario valore per l’alimentazione umana e zootecnica.

A Osimo è operativo un centro sperimentale del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura) dove vengono testate le nuove varietà.

La vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura è intervenuta il 7 luglio alla giornata di studio dedicata alle problematiche di coltivazione del girasole: “Una coltura caratteristica del paesaggio agrario marchigiano, perché adatta ai terreni collinari siccitosi e all’avvicendamento con i cereali, permettendo quella rotazione essenziale per un’agricoltura sostenibile, come chiesto dalla Politica agricola comune e da alcune misure agroambientali del Programma di sviluppo rurale”.

Casini ha sottolineato che “l’aver mantenuto il presidio del Crea sul nostro territorio è stato importante, in quanto il centro rappresenta un punto di riferimento per gli agricoltori e gli agronomi delle Marche. L’attività di sperimentazione, portata avanti per combattere ecologicamente le patologie varietali, è di massima importanza a difesa di un’agricoltura di qualità attenta alla salute delle persone. Da qualche anno assistiamo alla comparsa, in maniera sempre più pericolosa, dell’insidia della peronospora che rischia seriamente di compromettere la coltivazione del girasole a livello nazionale. La Regione Marche ha finanziato uno studio per il contenimento del patogeno, finalizzato a censire le razze di peronospora del girasole presenti sul nostro territorio. Il progetto mira a contenere il fungo per salvaguardare la tipicità marchigiana dell’oleaginosa”.

Nel corso della giornata di studio è stato anche presentato il progetto Horizon di cui l’Assam è partner: attraverso tecnologie robotiche, punta a ridurre l’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura.


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