OFFIDA – Si terrà dal 5 al 25 agosto presso il Museo Civico Archeologico Guglielmo Allevi di Offida, in Via Roma 17, la mostra “Offida città ideale: la modernità dell’antico” dell’artista e scrittore Mario Corinthios.

Offida, incantevole paese delle Marche incastonato tra sontuose e verdi colline attraversate da profumati e generosi vitigni, delimitato a settentrione dal Tessuinum (il fiume Tesino), a meridione dall’impetuoso Truentum (il Tronto) e cinto ad occidente, oltre i sinuosi colli, dalle cime cilestrine dei monti Sibillini e dall’imponente Vettore; più in lontananza, nitido e grandioso, si staglia il massiccio del Gran Sasso d’Italia, mentre ad oriente lo sguardo indugia nel vaporoso orizzonte e s’inabissa nelle onde placide e azzurre dell’Adriatico”.

Così l’autore descrive uno dei borghi più belli d’Italia nel suo libro Ritratti d’artista, da poco edito dalla Gangemi Editore.

La mostra vuole essere innanzitutto un omaggio al paese del merletto, alla sua armoniosa bellezza, alla simmetria irregolare dei suoi spazi, alla grandiosità dei suoi monumenti, primo fra tutti la maestosa chiesa di Santa Maria della Rocca “giganteggiante sul suo formidabile dirupo”, come ha scritto Guglielmo Allevi in A zonzo per Offida. Le opere dal sapore neorinascimentale dell’artista, dipinte su tavole di legno preparate alla maniera degli antichi, dialogano con le asperità del territorio, con i suoi declivi e le sue fratture, con le sue verdi colline, ma anche con i tesori celati tra le mura della città medievale, così descritta dal frate Andrea Rosini nel suo Compendioso racconto historico della terra di Offida: tra “altissime rupi, scoscese balze, ed inaccessibili ripe (…) inespugnabile, e sicura, poggiar si vede Offida”.


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