URBISAGLIA – “Non si possono fare paragoni tra il terremoto del 1997 e quello del 2016, ci sono differenze per le dimensioni del sisma, per il mutato contesto sociale, l’economia, la pubblica amministrazione, gli strumenti della comunicazione”.
Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli durante il convegno “1997- 2017. I terremoti e le Marche. Rinascita e Ricostruzione” all’Abbadia di Fiastra.
Il Governatore ha aggiunto: “Ma si possono prendere spunti positivi da quell’esperienza, come il trasferimento di competenze ai territori, con i quali già stiamo lavorando insieme. E’ impossibile immaginare la ricostruzione senza i sindaci” afferma Ceriscioli.
Paragoni impossibili anche per l’ex presidente della Regione Marche Vito D’Ambrosio, in carica nel 1997: “Anche se la ricostruzione nelle Marche è stata esemplare quanto quella del Friuli secondo uno schema che privilegiava il decentramento ai territori. Una ricostruzione che ha salvato vite umane nel sisma dello scorso anno”.
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Secondo quanto ricorda l’ex sindaco di Serravalle Venanzo Ronchetti nel 1998 il governo aumentò gli stanziamenti per il territorio colpito dal terremoto da 6 mila a 10 mila miliardi in un colpo solo.
Oggi siamo, dopo un anno e su un territorio, appunto, come dicono Ceriscioli e D’Ambrosio, molto più grande e complesso, a 2-3 miliardi di euro. https://www.picenooggi.it/2017/01/31/41999/il-sindaco-del-terremoto-ronchetti-nel-1997-tutto-funziono-oggi-hanno-preso-il-peggio-da-laquila-ed-emilia/
Questa è la differenza principale: non sono state stanziate le risorse necessarie per la ricostruzione, senza dimenticare quelle necessarie per la prevenzione sismica e idrogeologica.
A questo si aggiunga che la governance per la gestione del terremoto 2016 è in questo caso evidentemente non adatta (Governo, Commissario connesso con l’Anticorruzione, 4 regioni, province “cancellate”, comuni spolpati dall’austerità) e si legga invece Ronchetti sul 1997.