ASCOLI PICENO – Sono oltre 61 i milioni di euro a disposizione dell’Area di crisi industriale complessa Val Vibrata-Valle del Tronto-Piceno per rilanciare le opportunità produttive del territorio coinvolto: 53 comuni compresi nei Sistemi locali del lavoro di Ascoli Piceno, Comunanza, San Benedetto del Tronto e Martinsicuro.

I comuni marchigiani interessati sono 40 (32 del Piceno, 8 del Fermano), 13 gli abruzzesi. Le risorse pubbliche sono state stanziate con l’Accordo di programma del 28 luglio scorso e saranno utilizzate per attuare il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area. Il ministero dello Sviluppo economico ha stanziato 32 milioni, 14,8 la Regione Marche e 14,7 l’Abruzzo.

Presso il Piceno Consind si è svolto, nel pomeriggio del 27 settembre, un evento congiunto di presentazione dell’Accordo, con la partecipazione di tecnici del Ministero, di Invitalia (Agenzia per l’attrazione degli investimenti), delle Regioni Marche e Abruzzo. Sono stati illustrati le opportunità e gli strumenti agevolativi, nazionali e regionali, a disposizione degli investimenti e per rilanciare l’occupazione nella prima area di crisi complessa interregionale riconosciuta.

“È una grande opportunità che si schiude al territorio e che il territorio deve cogliere per programmare il proprio rilancio – ha detto la vice presidente Anna Casini – Ci sono gli strumenti e il sostegno pubblico per rilanciare la produttività e recuperare l’occupazione. Un’occasione da non perdere, in quanto le proposte e gli investimenti possono riguardare sia i settori tradizionali che quelli a maggiore innovazione, con un ampio ventaglio di progettualità finanziabile”.

Secondo l’assessore all’Agricoltura dell’Abruzzo, Dino Pepe, “oggi inizia una pagina importante per il nostro territorio. Parte un’altra storia, quella dove mettiamo in campo i nostri progetti migliori per creare sviluppo e occupazione”.

I 61,557 milioni di euro a disposizione sosterranno le iniziative imprenditoriali che puntano a migliorare la competitività e ad attrarre investimenti nell’area di crisi a cavallo tra Abruzzo e Marche. Per lo strumento nazionale sono ammissibili le iniziative che prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti di innovazione organizzativa. È anche richiesta la previsione di un incremento occupazionale. Sono considerati prioritari gli ambiti produttivi dell’industria alimentare, tessile abbigliamento, prodotti chimici, gomma e plastica, metallo, autoveicoli e rimorchi, mobili e alloggio.

Attuatore dell’intervento è Invitalia a cui vanno presentate le domande di accesso alle agevolazioni (dal 25 ottobre al 24 novembre 2017) per gli investimenti superiori a 1,5 milioni di euro. Le Regioni sono invece competenti per quelli di importo inferiore, secondo modalità e scadenze dei bandi emanati. Nelle Marche è già stata attivata, anche per il Piceno, l’operatività del bando Por Fesr delle altre due aree di crisi regionale (Fabrianese e Pesarese): le domande per progetti di start up e per investimenti produttivi di imprese già esistenti potranno essere presentate sulla piattaforma Sigef dal 2 ottobre


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