ASCOLI PICENO – Prosegue oggi nelle Marche il giro ferroviario dell’ex premier Matteo Renzi, il suo treno partirà da Fano per fermarsi ad Ancona per consentirgli di andare in auto ad Osimo, Recanati e Montegranaro. Il treno – che sarà rimasto in attesa a Civitanova Marche  – poi ripartirà per caricare la carovana del Pd a Porto Sant’Elpidio.

Con a bordo Renzi e il suo seguito, il convoglio – composto da tre carrozze più le due tradizionali locomotive in testa e in coda – correrà verso Ascoli Piceno, dove arriverà intorno alle 18:15. Chissà se il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che viaggia a bordo dello stesso treno, sarà consapevole che questa è la prima, ma anche quasi sicuramente l’ultima volta, che un treno Frecciabianca avrà toccato la stazione ascolana. Nel frattempo, i sambenedettesi che volessero salutare Renzi e i suoi, potranno farlo solo guardando la Frecciabianca a noleggio sfrecciare sul binario 3 della stazione. In pratica, sarà un’ennesima “Freccia” che a San Benedetto non fermerà. O, se si preferisce, una scena simile all’immortale sequenza felliniana del film “Amarcord”, quando il transatlantico Rex passò senza fermarsi davanti alla spiaggia di Rimini. Ciò, peraltro, spiega perché il consigliere regionale Fabio Urbinati salirà sul treno di Renzi a Porto Sant’Elpidio, occupando uno dei cento posti a sedere disponibili.

Giunto ad Ascoli, Renzi scenderà e andrà in fretta a salutare dirigenti ed esponenti locali nella sede del Pd di Piazza Simonetti. Poi una corsa verso l’area terremotata dei Sibillini, ad Arquata del Tronto, dove nel frattempo già sarà calata la notte. Renzi e i suoi si intratterranno con i terremotati nelle casette, almeno fra quelli che già ce le hanno.

Tornati ad Ascoli, Renzi e i suoi, con la Frecciabianca che nel frattempo avrà invertito la locomotiva, partirà dopo le 20 alla volta di Pescara con necessaria sosta tecnica a Porto D’Ascoli per imboccare il binario del corretto tracciato in direzione Sud.

L’impresa ferroviaria renziana ha un precedente. Il 7 maggio 1953 fu Alcide De Gasperi a venire ad Ascoli in treno in occasione della campagna elettorale per le elezioni politiche che si sarebbero tenute esattamente un mese dopo, il 7 giugno. Elezioni politiche – quelle del 1953 – per le quali si sarebbe votato con una legge elettorale che l’opposizione aveva definito “legge truffa” (parallelismi con l’attualità?).

Il discorso di Alcide De Gasperi in Piazza Arringo il 7 maggio 1953. Per la storia, si riconoscono da sinistra: i senatori Amor Tartufoli e Umberto Tupini con il sindaco di Ascoli Serafino Orlini

Però lo statista democristiano – che allora era presidente del Consiglio in carica – arrivò con un treno normale e andò a salutare la città e gli ascolani. Leggiamo dal libro di Luca LunaNovecento ascolano. Un secolo di vita cittadina“: «Il presidente del Consiglio, on. Alcide De Gasperi, il 7 maggio arriva in città accolto da una grande folla accorsa ad ascoltare il suo discorso in piazza Arringo”. C’è da temere che in questo caso “parallelismi” con la fugace comparsa di Renzi invece non ce ne saranno.

 

 

 


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