Foto di Francesco Riti

ARQUATA DEL TRONTO – Gaetano Rinaldi, Presidente di Italia Nostra, sezione di Ascoli Piceno, diffonde l’appello dell’Associazione che chiede la salvaguardia della memoria storica di Arquata del Tronto, dopo gli eventi sismici.

“Ripetuti eventi sismici si sono accaniti con terrificante violenza sull’area più prossima alle catene Montuose dei Monti della Laga e dei Monti Sibillini. Arquata del Tronto, comune posto proprio ai piedi di queste due Catene Montuose, – spiega il Presidente Gaetano Rinaldi – ha pagato un prezzo altissimo per la sua posizione, privilegiata per i grandiosi valori paesaggistici, ma infelice per la presenza di faglie attive e pericolose. Pressoché completa è stata la distruzione dei tanti borghi del Comune, degli edifici più rappresentativi, delle chiese più pregevoli , espressione di antica civiltà e di commovente pietà popolare, ora trasformati in un ammasso informe e drammatico di macerie. ”

Italia Nostra ha sin da subito riconosciuto l’immenso patrimonio artistico, storico e monumentale del comune di Arquata del Tronto, evidenziando quanto un intervento mirato fosse utile per scongiurare la perdita definitiva di quello che rappresenta la memoria di un’intera comunità.

Dai dati emersi, le scosse hanno provocato crolli e lesioni a chiese, monumenti e opere d’arte per un valore non inferiore ai 5 milioni di euro. Il FAI ha scelto di prendersi carico dell’Oratorio della Madonna del Sole di Capodacqua, per un restauro di circa 500 mila euro, tra struttura e affreschi interni.

“Così sono scomparsi i profili eleganti di antiche costruzioni, – continua Gaetano Rinaldi – le piazze armoniose, il pregevole complesso di chiese ricche di altari sontuosi, di pareti affrescate, di volte a cassettoni di commovente eleganza. Bastino, ad evidenziare la gravità di questa immane perdita, le immagini della Chiesa di San Francesco al Borgo, ancora in parte integra prima delle scosse del gennaio 2017 e della eccezionale caduta di neve e ora ridotta ad un informe cumulo di macerie. Fortunatamente nella parte più alta dell’antico borgo di Arquata, dove probabilmente più solidi e compatti erano i terreni su cui furono costruiti gli edifici, questi sono rimasti miracolosamente in piedi. Così come appare ancora integro il profilo maestoso dell’antica e storica Rocca. E’ augurabile che si tenti di salvare questa parte di Arquata per cercare di conservare almeno il ricordo di quello che era un centro un tempo vitale della parte montana del Piceno. Le foto allegate mirano ad evidenziare il pregio di questi edifici, la ricchezza degli ambienti interni e dimostrano come siano riusciti a resistere alle violenza delle forti scosse di terremoto rispetto alla totale distruzione degli altri edifici, tra cui quelli che ospitavano gli uffici comunali e che si affacciavano sulla Piazza della cittadina, andati completamente distrutti.”

La sezione di Ascoli Piceno di Italia Nostra ribadisce, inoltre, l’appello accorato per ripristinare la Rocca, simbolo di Arquata che attende da oltre un anno lavori di messa in sicurezza.

“E’ possibile scorgere il profilo possente dell’antica Rocca – precisa Rinaldi –  Dobbiamo sperare che si sia fatto tutto quanto richiesto per la messa in sicurezza di questo antico monumento per evitare che malaugurate altre scosse possano far scomparire dal panorama dei luoghi anche questo edificio fondamentale per conservare la memoria della città”.

La richiesta, di cui Italia Nostra si è fatta portavoce, sembra essere partita dall’appello del proprietario di un edificio, che dovrà essere demolito, che si trova nei pressi della Chiesa della SS Annunziata.

“La presente segnalazione – commenta il presidente Gaetano Rinaldi nella lettera – è stata resa possibile dalla drammatica e preoccupata segnalazione del proprietario del pregevole edificio ancora rimasto in piedi, il quale teme che si possa deciderne la completa demolizione . E’ evidente come una simile eventualità sarebbe una vera e propria ulteriore iattura per un territorio così danneggiato dagli eventi calamitosi degli ultimi tempi e che quindi si debba fare tutto quanto possibile per metterlo in sicurezza , recuperandolo insieme alla prestigiosa chiesa della SS Annunziata che è ubicata proprio alle spalle di questo edificio e ai piedi della Rocca, che dall’alto domina l’antico borgo e l’incantevole paesaggio. L’impossibilità di accedere a queste zone del borgo, che non ha consentito di fare prima questa segnalazione , conferma l’opportunità di un maggior coinvolgimento, in occasione del verificarsi di questi eventi calamitosi, anche delle Associazioni Culturali e di Tutela, che a nostro parere possono contribuire con il loro particolare legame con la cultura e le tradizioni dei luoghi a sensibilizzare le comunità per sostenere in maniera concorde e positiva le attività imprescindibili di tutela, recupero, restauro e salvaguardia, permettendo, in questo modo, una gratuita collaborazione con gli organi preposti istituzionalmente agli interventi che le situazioni emergenziali richiedono.

Italia Nostra e la comunità di Arquata del Tronto auspicano un’ accelerazione delle operazioni di recupero dei beni artistici e culturali, per evitare ulteriori danni al patrimonio.


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