ASCOLI PICENO – Sicurezza stradale e l’installazione da parte della provincia di Ascoli Piceno dei temuti autovelox, riguarda questo argomento l’interrogazione che il gruppo del Movimento 5 Stelle sottoporrà all’attenzione del prossimo consiglio comunale.

Il consigliere Giacomo Manni: “Ci sono arrivate diverse segnalazioni da tanti cittadini sugli autovelox installati dalla provincia, a Monticelli e Rocco di Casale ad esempio, e delle pattuglie mobili del comune di Ascoli, presenti spesso sull’asse di Monticelli ed a Poggio di Bretta. Se servissero solo contro i possibili illeciti del codice della strada sarebbe una cosa positiva, purtroppo in Italia la sanzione pecuniaria è quella più efficace, e se servissero come deterrente sarebbe anche giusto, ma diciamo la verità: vengono usati per fare cassa

La legge – prosegue il consigliere 5 Stelle – prevede che il 50 per cento degli incassi derivanti dalle multe effettuate siano investiti per migliorare la sicurezza stradale, ad esempio eliminando gli incroci pericolosi trasformandoli dove possibile in rotonde. Nel bilancio di previsione del comune si stima un aumento degli incassi derivante dalle multe, da tale cifra verrà utilizzato il 50 per cento per la sicurezza stradale? O si fa cassa per finanziare le spese ordinarie e straordinarie? C’è poi la questione dell’ingresso dei privati nell’installazione e manutenzione degli autovelox: io dico che devono uscirne, presto faremo una mozione, il privato pensa solo ad intascare soldi e non gli interessa mettere in sicurezza le strade”.

“E’ diventata una forma di tassazione – accusa il consigliere Massimo Tamburri – non può essere così. Noi siamo ovviamente favorevoli alla sicurezza sulle strade, ma l’autovelox va messo dove serve, deve avere un senso, altrimenti il cittadino vede l’ente pubblico come un nemico. L’autovelox installato per andare a Monticelli sulla strada provinciale 235 presenta alcune stranezze: prima la strada era stata dichiarata non particolarmente pericolosa, successivamente il parere è cambiato, tra l’altro con due dichiarazioni che hanno lo stesso numero di protocollo. Per installare un rilevatore di velocità, dice una circolare del Ministero dell’Interno del 2009, si afferma che “dovrà trovare il suo fondamento nell’individuazione dei punti critici per la circolazione in cui è maggiore la sinistrosità riferita al biennio precedente”.  Si verificavano davvero molti incidenti su quel tratto? Manca inoltre il segnale di pericolo per la corsia in direzione Monticelli, trattandosi di strada in discesa, cosa che di fatto comporterebbe la fine del funzionamento dell’autovelox”.

Il sindaco Castelli – attacca Tamburri – in una conferenza stampa il 3 luglio e in una diretta su Facebook il 9 luglio aveva detto che si sarebbe fatto carico della questione, prendendosela con il presidente della provincia D’Erasmo, dimenticando però di dire che era stata la giunta presieduta da Celani a fare installare l’autovelox. Perché non l’ha citato?”.


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