ASCOLI PICENO – “Ci risiamo, apprendiamo dalla stampa che il Blocco Studentesco sta di nuovo minimizzando il gravissimo fatto dello studente vittima di un’aggressione fascista bollandolo come ‘normale disputa tra ragazzi’ e facendosi a sua volta vittima di una presunta strumentalizzazione della sinistra”.

La risposta dell’associazione studentesca Robin Hood non si è fatta attendere dopo il comunicato diramato dal Blocco.

“Non consentiremo al Blocco Studentesco d’insabbiare la loro ennesima aggressione, non lasceremo che, sia ad Ascoli sia in tutte le città, la violenza politica prenda il sopravvento. Le discussioni devono sempre rimanere verbali.
Questi metodi, purtroppo, ricordano esattamente quelli squadristi di un’epoca molto brutta per il nostro paese. I neofascismi devono essere fermati – affermano gli esponenti – Ricordiamo anche le minacce, per fortuna solo verbali, fatte pervenire dalla stessa persona che ha aggredito lo studente a due rappresentanti di consulta l’anno scorso. Purtroppo evidentemente queste persone sono ben consapevoli della gravita di queste azioni”.

L’associazione prosegue: “Benché il Blocco Studentesco continui a millantare un grande successo noi siamo sicuri che gli studenti la pensino diversamente, ragion per cui invitiamo tutti gli studenti a condannare con forza il gravissimo fatto e ad isolare, più di quanto già non lo siano, chiunque si riconosca e favoreggi tali metodi squadristi – dichiara –
Parlare di antifascismo al giorno d’oggi è più che mai necessario, soprattutto a livello istituzionale, per questo chiederemo alla prossima plenaria della Consulta Provinciale degli Studenti di Ascoli Piceno di condannare l’aggressione e di organizzare azioni dimostrative nelle scuole per sensibilizzare tutti gli studenti delle superiori”.

Gli studenti lanciano un appello alle istituzioni: “Chiediamo anche al sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, e al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Paolo D’Erasmo di fare altrettanto. L’Associazione Studentesca Robin Hood si adopererà in tutte le sedi per non lasciare che il fatto rimanga impunito”.


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