ACQUASANTA TERME – Ripartire dal territorio e dal lavoro, ricostruire economia e tessuto sociale, ricomporre le fratture per restituire ai paesi colpiti dalle scosse il significato profondo della parola ‘comunità’. Questo il fine dei progetti che saranno inaugurati giovedì 14 dicembre, dalle ore 15.00, ad Acquasanta Terme (AP): il Centro per la comunità “Bottega della Speranza” e la ludoteca “Ricostruire le storie”, due strutture che hanno eletto a sede naturale il comune piceno, crocevia e punto di collegamento tra i paesi della Salaria e quelli della zona appenninica.

Il progetto “Botteghe della Speranza” è realizzato dall’associazione di promozione sociale “Laboratorio della Speranza” con il sostegno di Fondazione Vodafone Italia (che ha raddoppiato il contributo di una raccolta fondi promossa attraverso la piattaforma di crowdfunding Eppela) e del Sermig di Torino (Servizio Missionario Giovani – L’Arsenale della Pace).

Il Centro di aggregazione nasce dall’esigenza di coniugare tradizione e mestieri tipici del territorio, innovazione e formazione professionale: dal tufo al bluetooth, in un luogo progettato per dispensare conoscenza e attenzioni. Non un negozio, ma una bottega in cui “si impara l’arte, e si guarda avanti”, per spazzare via il peso della polvere e delle macerie da tutto il futuro rimasto in sospeso. Previste attività per ogni fascia d’età: dai bambini ai ragazzi, dai giovani agli adulti, agli anziani.

In primo piano: formazione professionale specialistica con una serie di corsi gratuiti per tutti i residenti dei comuni terremotati, studio del territorio, creazione di una rete che dia propulsione ai progetti e interventi a sostegno dell’occupazione per rilanciare un’area già provata dallo spopolamento e da una crisi che con il sisma del 2016 ha subìto un’ulteriore, importante, stratificazione.

La ludoteca “Ricostruire le storie” è realizzata dalla cooperativaL’albero della vita con il sostegno della Fondazione Mediolanum Onlus, progetto che ha vinto il secondo premio del bando “Infanzia al centro” lanciato dalla stessa Fondazione.

In primo piano: rimozione dei traumi e ridefinizione dei luoghi di aggregazione, con un’attenzione particolare all’infanzia e all’adolescenza.

All’inaugurazione saranno presenti il fondatore di Sermig, Ernesto Olivero, il presidente della Fondazione “Albero della Vita Onlus”, Ivano Abbruzzi, il vescovo di Ascoli Piceno, S.E. Mons. Giovanni D’Ercole, e il sindaco di Acquasanta Terme, Sante Stangoni. 

Le Botteghe della Speranza

http://www.laboratoriodellasperanza.it/botteghe-della-speranza/

Il progetto ‘Botteghe della Speranza’ ha iniziato a muovere i primi passi forte del riscontro ottenuto dalla campagna di crowdfunding lanciata attraverso la piattaforma Eppela. Ai fondi arrivati dalla solidarietà, si sono poi aggiunti i contributi delle Fondazioni che hanno creduto nel piano di supporto e rilancio.

Le attività delle Botteghe della speranza sono:

  • aggregative: per creare il senso di comunità e di appartenenza.
  • formative: dal punto di vista lavorativo, umano, sociale, cristiano.
  • innovative: perché l’obiettivo principale è dare possibilità di crescita.
  • preventive nei confronti delle situazioni di disagio e di dipendenza.

Per produrre associazionismo e attivare il territorio le attività saranno tutte “diffuse”, realizzate anche in collaborazione con enti esterni, con le scuole superiori e con gli ambienti dove già i ragazzi si stanno aggregando, come i centri giovanili diocesani e
comunali che i giovani stanno frequentando. Mentre le metodologie educative saranno positive e costruttive: si tenderà a valorizzare il bello e l’esistente evitando la demonizzazione del rischio.

La sede e i corsi.

La “Bottega delle Speranza” è stata realizzata in un appartamento di 160 metri quadrati, su due piani, in un ex albergo di Acquasanta Terme. Sono state previste stanze per le attività con i bambini, laboratori per i ragazzi, sala studio per gli adolescenti, spazi per la ginnastica dolce rivolta agli anziani e ambienti a disposizione di professionisti che hanno già richiesto aule in alcuni giorni della settimana per svolgere consulenze.

“L’attività propria che inaugureremo – sottolinea Margherita Anselmi, progettista dell’associazione Laboratorio della Speranza – è la formazione professionale, che si dividerà in due parti: i laboratori professionali, con le attività pomeridiane aggregative, come ad esempio la falegnameria, e la scuola di commercio ed e-commerce che, speriamo, funga da trampolino per le attività della zona terremotata. Il progetto prevede la realizzazione in sede di un negozio gestito dai ragazzi per insegnare loro tutto quello che serve per portare avanti una attività: dalla produzione alla vendita di quello che si produce, sia fisica che online”.

“Poi – spiega don Paolo Sabatini, presidente dell’associazione – ci sono i corsi di formazione professionale per le figure di idraulico, imbianchino-decoratore, organizzatore di eventi-wedding planner, birraio, manutentore del verde e guida naturalistica. Non lavoreremo per il titolo, ma per la persona: non ci interessa solo il punto di arrivo, ma il punto di partenza. Vogliamo dare una possibilità formativa e lavorativa insegnando un mestiere a chi non lavora e non ha risorse”.

 


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