ASCOLI PICENO -Almeno 9,7 milioni di cesti enogastronomici trovano spazio quest’anno sotto l’albero degli italiani in attesa di esser aperti per i tradizionali pranzi e cenoni di Natale. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ “Il Natale nel piatto” presentata nel mercato di Campagna Amica a Roma in Via San Teodoro 74 al Circo Massimo, nell’ultimo weekend utile prima di imbandire le tavole, con aperture speciali nei mercati contadini lungo tutta la penisola.

“D’altra parte nel tour de force enogastronomico natalizio di quasi due settimane gli italiani – stima la Coldiretti – faranno sparire quasi cento milioni di chili tra pandori e panettoni, almeno cinquanta milioni di bottiglie di spumante, ventimila tonnellate di pasta, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi ma anche frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci”.

“Tra i prodotti piu’ presenti nei cesti ci sono infatti – sottolinea la Coldiretti – lo spumante, il torrone, il pandoro o il panettone spesso artigianali, ma sono tornati prepotentemente il cotechino, lo zampone, le lenticchie e in generale tutti i prodotti tipici locali, cosiddetti a chilometro zero, dai salumi ai formaggi, dall’extravergine al vino, dal miele alle conserve, meglio se preparati direttamente nelle aziende agricole. I prezzi – precisa la Coldiretti – variano notevolmente, ma normalmente oscillano dal cesto minimal a 20 euro sino a 200 euro per quello con specialità piu’ ricercate”.

“La tendenza quest’anno – spiega la Coldiretti – è verso la personalizzazione con cesti fai da te a tema, da quelli solidali a quelli piu’ lussuosi con specialità esclusive, da quelli salutistici a quelli autarchici, da quelli green a quelli no vegan. Tra i cesti della solidarietà i piu’ richiesti sono quelli con i prodotti delle aree terremotate di Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio, con i biscotti di Accumuli, la lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp, l’olio extravergine ma anche il pecorino e il guanciale insieme a confetture e vino cotto marchigiano. Immancabili per il Natale 2017 – continua la Coldiretti – sono i cesti a misura di salutisti e persone affette da intolleranze come quello gluten free con farina di castagne, quinoa, tisane per tutti i gusti, miele bio e pasta di mais o il cesto vegano con riso, olio extravergine, zafferano, vino Vegamaro Negroamaro Igt Salento, farro e ceci neri”.

“Per un Natale all’insegna del lusso invece – afferma la Coldiretti – si può optare per il cesto con lo spumante con polvere d’oro e quello con una preziosa etichetta Swarovsky, il caviale italiano dalla Lombardia, l’aceto balsamico tradizionale di Modena, l’olio di Brisighella, primo extravergine italiano ad ottenere nel lontano 1975 il marchio Dop, e il rarissimo vino Passito di Loazzolo, la piu’ piccola Doc d’Italia, coltivato in appena 150 ettari di terreno. Ma si puo’ puntare anche sui superfood della nonna che vantano straordinarie proprietà, dalla rosa di Gorizia al fagiolo del purgatorio, dalla lenticchia di Altamura al miele di Barena fino al caciocavallo e al kaki napoletano oltre che sul meglio del Made in Italy con il cesto biodiverso ricco di ogni bene come il caciocavallo podolico, la mostarda e la marmellata di cedro, il pesto di pistacchio di Bronte, il pomodorino del Piennolo del Vesuvio, i fichi bianchi del Cilento Dop, il Parmigiano Reggiano di vacche brune, il patè di coniglio, ilpanettone di mais corvino. E ancora – prosegue la Coldiretti – per i piu’ nazionalisti c’è anche il cesto autarchico in cui poter apprezzare i primi panettoni e i pandori 100% italiani prodotti con grano tenero della varietà Giorgione, selezionato, coltivato, raccolto e macinato in Italia insieme agli altri ingredienti come burro, zucchero, uova, lievito madre e scorze di arance candite, tutti rigorosamente nazionali, ma anche dello squisito riso e olio extravergine di oliva di FdAI (firmato dagli agricoltori italiani) e pasta fatta con grano Senatore Cappelli. Non solo cibo pero’, per i più vanitosi quello più adatto – conclude la Coldiretti – è il cesto dell’agricosmesi, sia per lui che per lei, che spazia dal dopobarba alla calendula e proteine della seta allo shampoo e docciaschiuma all’extravergine, fino al tonico e alla maschera viso alla bava di lumaca”.


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