ARQUATA DEL TRONTO – Tutto è a norma. Questo afferma Anna Finocchiaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento, durante il question time alla Camera dei Deputati in merito alle condizioni delle “casette”, in burocratese Sae (soluzioni abitative d’emergenza), che sono state sistemate nelle aree colpite dal terremoto del 2016.

Ringraziamo il blog di Loredana Lipperini per aver riportato l’agenzia.

“In merito alla presunta inadeguatezza delle strutture abitative d’emergenza – SAE – per le località di montagna, rilevo che tali abitazioni sono state progettate in modo da risultare idonee a tutte le zone climatiche italiane”. Lo afferma la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, rispondendo a una interrogazione durante il question time nell’Aula della Camera, sulla base degli elementi forniti dal Dipartimento della Protezione civile.

“In particolare – sottolinea la ministra – l’inclinazione delle falde del tetto è stata calcolata dai progettisti delle tre imprese realizzatrici secondo quando previsto dalla normativa vigente e dal capitolato tecnico allegato al bando di gara”.  “Per quanto riguarda la segnalazione dell’esplosione dei boiler posizionati sui tetti, in relazione alla quale risulta che, in realtà, si sarebbe trattato di una rottura delle tubazioni di collegamento dal boiler all’impianto interno di casa, e in relazione ai casi limitati di infiltrazione di acqua dal soffitto, faccio presente che si sta celermente provvedendo ad integrare la coibentazione su tutte le strutture abitative d’emergenza realizzate e all’eliminazione definitiva delle eventuali difettosità, al fine di garantire ai cittadini alloggiati nelle suddette strutture adeguate condizioni di vivibilità anche durante il rigido periodo invernale”.

“Per quanto attiene le condizioni dell’area in cui sono ubicate le strutture abitative d’emergenza nel comune di Pieve Torina, evidenzio che le modalità di consegna delle suddette strutture rientra nella discrezionalità del Sindaco competente”.

“Infine – conclude Finocchiaro – rappresento che i moduli abitativi prefabbricati rurali di emergenza (i cosiddetti MAPRE) risultano gestiti direttamente dalle Regioni competenti”.


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