ANCONA – “E’ un errore sanzionare allo stesso modo chi commercializza sacchetti non conformi e chi non fa pagare il sacchetto al consumatore. Il primo comportamento, ai fini della tutela ambientale, è molto più grave e merita sanzioni più pesanti rispetto a chi non registra sullo scontrino il costo del bio shopper”.

Così Gabriele Di Ferdinando, responsabile Turismo Commercio e Agroalimentare Cna Marche, che ricorda l’emendamento proposto dall’associazione per alleggerire la sanzione.

“L’obbligo di pagare i sacchetti per la frutta e la verdura è “un nuovo balzello, pur modesto, che graverà sui consumatori e complicherà la vita alle imprese del settore – afferma – Giusto aumentare la consapevolezza dei cittadini sugli impatti della plastica sull’ambiente. Ma non si possono scaricare sempre i costi su consumatori e imprese. Anche perché ci concentriamo sui micro sacchetti e conviviamo allegramente con milioni di bottiglie di plastica difficili da smaltire senza che nessuno faccia o dica qualcosa per risolvere il problema”.


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