AMANDOLA – Un’eccellenza marchigiana, una risorsa per il territorio. È il Vivaio regionale Alto Tenna di Amandola, gestito dall’Assam (Agenzia regionale per i servizi agricoli) che, nei giorni scorsi, ha ospitato un incontro sulle produzioni vivaistiche di qualità per il rilancio post sisma dell’area appenninica.

L’appuntamento ha registrato la partecipazione di numerosi imprenditori, tecnici, amministratori locali, alla presenza della vice presidente della Regione Marche, Anna Casini.

L’attività vivaistica, è stato sottolineato, è rivolta principalmente alla produzione di specie vegetali autoctone e piante tartufigene micorrizate. Il centro di Amandola fa parte della rete vivaistica regionale; con la propria attività e per la particolare collocazione altimetrica, ha contribuito a salvare e mantenere la biodiversità botanico vegetazionale dei Monti Sibillini. Oggi rappresenta un custode del germoplasma vegetale dall’alto valore culturale, agronomico e ambientale. Un patrimonio, è stato evidenziato, a disposizione degli enti pubblici e dei privati per interventi di ingegneria naturalistica, il recupero delle aree idrogeologiche degradate, il verde urbano, l’attività agricola e forestale.

Il materiale vivaistico messo a disposizione proviene da formazioni iscritte o candidate all’iscrizione al Libro dei boschi da seme, supportando gli investimenti sul verde con essenze di elevato valore vegetale. Intervenendo sul tema della giornata, la vice presidente della Regione Marche ha evidenziato le potenzialità dell’area dei Sibillini, dove la presenza del tartufo (in particolare il Tuber magnatum pico) non è sufficientemente conosciuta e valorizzata. Ha proposto una giornata di approfondimento con gli imprenditori per delineare un percorso di rilancio.


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