ASCOLI PICENO – Domenica 18 febbraio alle ore 16.30, nella Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani, si terrà l’incontro ” Dal seme alla seta, la storia dell’industria bacologica ad Ascoli Piceno”.

Interverranno Giuliano De Angelis, Franco Laganà e Gianni Silvestri.

Lo sviluppo del’industria della confezione dei bachi da seta nacque ed emerse nell’Ascolano tra il 1870 e il 1950. Esistevano sette filande di seta, censite dal Governo Pontificio del 1824.

La figura di Giovanni Tranquilli fu quella più importante, poichè senza esitazioni studiò, grazie alla notevole cultura scientifica che gli apparteneva, un nuovo metodo di corretta riproduzione dei bachi. Questa metodologia innovativa permise il rilancio della produzione e convinse Tranquilli che la diffusione di numerosi allevamenti sul territorio avrebbe permesso un costante sviluppo dell’industria bacologica nel territorio ascolano.

Nel 1904 operavano in Italia 148 ditte, di cui 52 erano presenti ad Ascoli, tanto da rappresentare un pilastro economico fondamentale per la città e il suo hinterland.

Dall’industria ascolana, fu selezionata una varietà definita “il giallo Ascoli“, che ebbe particolare successo tra i produttori orientali.

A seguito della grande crisi che colpì la richiesta di bachi da seta, le aziende furono costrette a chiudere e questo sancì la fine di quello che rappresentò ad Ascoli un periodo economico fiorente e redditizia.

A Colli del Tronto, è ancora presente il Museo della Bacologia ” “Carlo Ascenzi”, struttura che mostra foto e testimonianze di quel periodo, gli strumenti utilizzati per la produzione dei bachi da seta. Una frase ricamata a mano, su uno stemma, recita “l’arte è un aiuto della natura”.

 

 

 


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