ASCOLI PICENO – Presso i Musei Civici di Ascoli Piceno fervono i preparativi in vista della inaugurazione sabato 17 marzo alle 17 al Palazzo dei Capitani della mostra “Cola dell’Amatrice da Pinturicchio a Raffaello”.

Sabato 10 marzo alle 17 presso la Sala dei Savi del Palazzo dei Capitani del Popolo sarà presentata la monografia dedicata a Cola dell’Amatrice scritta da Luca Pezzuto, docente presso l’Università dell’Aquila: la ricerca condotta dallo studioso abruzzese sarà descritta da Simonetta Prosperi Valenti Rodinò dell’Università di Roma Torvergata, una delle maggiori esperte di grafica rinascimentale e barocca: si tratta di una anteprima dedicata al maestro Cola dell’Amatrice che precede di una settimana la inaugurazione della mostra a lui dedicata dalla Regione Marche e dal Comune di Ascoli Piceno.

Completato l’allestimento dei pannelli espositivi realizzati dalla ditta Mancinelli di Pesaro su disegno dell’architetto Franca Russo, da lunedì 12 cominceranno ad arrivare le opere dai musei prestatori: l’incarico di movimentare i preziosi dipinti è stato affidato alla società Montenovi di Roma, specializzata nel trasferimento di importantissime opere come i Bronzi di Riace ed i marmi di Michelangelo. Sin dal pomeriggio di lunedì, una imponente gru collocata in piazza Arringo solleverà le pesanti casse contenenti i dipinti sino alle finestre del primo piano della Pinacoteca per poi accedere alla sala della Vittoria, cuore pulsante della mostra. La troupe di rai 3 nazionale già dal 14 riprenderà le operazioni di allestimento della mostra.

Le opere di Cola, di Perugino, di Signorelli, Filippino Lippi, di Sodoma e di Raffaello provenienti dai più importanti musei italiani stanno già spingendo numerosi gruppi scolastici e di turisti a prenotare una visita ad Ascoli Piceno in occasione delle prossime festività primaverili per ammirare la mostra e le bellezze architettoniche della città. Fra le opere in esposizione, spicca il prezioso reliquiario della Filetta realizzato dall’orafo ascolano Pietro Vannini per la omonima chiesa di Amatrice, che reca incastonato al suo interno un prezioso cammeo romano miracolosamente rinvenuto da una giovinetta in un giorno di tempesta.


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