ASCOLI PICENO – Appuntamento sociale e culturale.

Il 24  e 25 marzoal Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, si terrà “Eureka”.

Una creazione Kataklò Athletic Dance Theatre. Ideazione, direzione artistica, regia, coreografie Giulia Staccioli, collaborazione artistica Alberta Palmisano, performers Maria Agatiello, Giulio Crocetta, Eleonora Guerrieri, Stefano Ruffato e Marco Zanotti, disegno luci Marco Farneti, musiche varie elementi di scena e costumi Studenti di Scenografia Accademia di Brera, Francesca Moioli, Beatrice Torresin, Greta Gasparini, Valerio Brambilla ed Erika Mazzola.

Una produzione Kataklò Athletic Dance Theatre e Mito con promozione e distribuzione Progetti Dadaumpa s.r.l .

LA TRAMA Che Giulia Staccioli sia una sperimentatrice è ormai chiaro da venti anni, da quando nel novembre 1996 fondò Kataklò la prima compagnia italiana di athletic theatre facendosi notare da critici, teatranti, sportivi, spettatori e danzatori, “semplicemente” intuendo le incredibili potenzialità artistiche di sette ginnasti riuniti sotto un nome dalle sonorità esotiche. Nonostante gli anni trascorsi, le energie spese e le esperienze accumulate una cosa però mai è cambiata: la voglia di Staccioli e della sua compagnia di spingersi continuamente oltre, oltre i limiti fisici, oltre il già visto, oltre il conosciuto, oltre il gesto atletico, il circo, la danza, il teatro, oltre l’idea di ovvio. È con l’attesissimo spettacolo Eureka che la creativa coreografa si rimette alla prova con la stessa energia e caparbietà di 20 anni fa, mettendo in scena la sua rielaborata e inedita visione di idea, regalando al suo fedele pubblico i suoi nuovi e poetici quadri in movimento. Kataklò non ha mai smesso di sorprendere facendosi portavoce della cultura italiana nel mondo attraverso tournée teatrali intercontinentali, collaborazioni con Istituti Italiani di Cultura e il Ministero degli Esteri, grandi eventi, festival, e manifestazioni culturali di prestigio, superando da sempre ogni confine culturale, linguistico e generazionale.

Eureka (dal greco “ho trovato”) come è ben noto rimanda alla celebre esclamazione dell’antico matematico greco Archimede urlata, correndo nudo per la città, per celebrare e condividere con la sua gente una sorprendente scoperta appena avvenuta. Non è un caso che il titolo del nuovo spettacolo teatrale di Kataklò si ispiri a questa vicenda: Staccioli comunica con la stessa forza del celebre scienziato la voglia di condividere con il suo pubblico la ricerca di un movimento nuovo, espressivo, intenso, teatrale, senza la volontà di porlo su un piano intellettuale astratto ma sempre immediatamente comprensibile e apprezzabile da tutti. Gli strumenti che la coreografa utilizza in Eureka per esprimere le sue idee sceniche sono le stesse che fanno di Kataklò da venti anni una compagnia dai riconoscimenti internazionali: i gesti intensi, interpretati e mai scontati dei suoi espressivi performer, la scelta di luci suggestive e accattivanti, la ricerca musicale accurata ed eterogenea che spazia da melodie sconosciute a brani che fanno parte della memoria storica e culturale di tutti e costumi che suggeriscono ambientazioni sempre nuove. I due tempi dello spettacolo sono molto diversi tra loro: il primo tempo è intenso, poetico, evocativo, quasi in bianco e nero, in cui il corpo e la luce sono protagonisti; il secondo invece è colorato, energico, coinvolgente e ironico. Eureka è uno spettacolo eterogeneo in cui sono racchiusi tutti gli aspetti che Kataklò coltiva dai suoi esordi.

Eureka è uno spettacolo a quadri il cui cuore pulsante sono le straordinarietà fisiche ed espressive di cinque performer che si sono già fatti conoscere dagli spettatori di tutto il mondo con lo spettacolo Puzzle. Cinque corpi diversi, cinque percorsi esperienziali ed artistici differenti, cinque capacità interpretative, cinque sensibilità per rispondere agli stimoli creativi della coreografa, ma che insieme creano un potentissimo amalgama corporeo, visivo e poetico che riempie i sensi degli spettatori lasciando senza fiato. In Eureka tuttavia i performer hanno una nuova responsabilità e un altrettanto spettacolare difficoltà da gestire: quella di condividere il palco con cinque comparse del pubblico desiderose di far parte in modo attivo e performativo alla riuscita dello show. In scena infatti, ad ognuno dei cinque danzatori-performer della compagnia è affidato uno “SpettAttore” grazie al quale, e attraverso il quale, rendere vivi, credibili e unici alcuni degli immaginari di Staccioli che, ogni sera, prima della replica, istruisce i 5 candidati rispetto ai loro ruolo e al loro specifico compito. Le cinque comparse acquisiscono così, all’occorrenza nello sviluppo dello show, diverse nature: a volte sono caratteri attivi, altre elementi di pura materia, a tratti sono scenografie luminose e a volte vivaci compagni di scena, in alcuni quadri sensibili presenze animate, in altri tenui e delicate apparenze; ma, a prescindere dal ruolo che di volta in volta vestono, sono dei componenti fondamentali per la messa in scena di quell’Idea straordinaria che Staccioli vuole regalare. Si forma così tra danzatori e comparse una sorte di diade sempre rinnovata, in cui entrambe le parti sono disposte a creare e mantenere salda un’affinità artistica, fisica e mentale, dando vita ad un rapporto esclusivo, unico e di fiducia reciproca dall’inizio alla fine dello spettacolo. Le sfide di questo spettacolo sono molteplici: Staccioli ha ideato quadri coreografici credibili che creano un’alchimia, a tratti poetica, a tratti divertente, tra danzatore e il proprio compagno di ventura, i danzatori invece, dalle altissime capacità performative e di improvvisazione, diventano mentori esperti che guidano e gestiscono il proprio pupillo per tutta la durata dello spettacolo, dalla preparazione e vestizione dietro le quinte, all’azione visibile su palco.

Eureka è compartecipazione di un’esperienza vissuta su più livelli: sia da chi il palco lo calpesta con un’evidente responsabilità artistica, sia da un pubblico in platea incuriosito ed emozionato per la condivisione esperienziale di cui è testimone al di là della quarta parete. Ogni spettacolo diventa così unico, originale, irripetibile la cui peculiarità è arricchita di replica in replica dall’elemento umano sempre nuovo che affianca i danzatori e che apporta con originalità la propria fisicità, collaborazione, emozione e disponibilità partecipativa. In un momento storico in cui la spinta creativa del teatro fisico, ormai divenuto così popolare, verte sul virtuosismo, sulla prodezza gratuita e sullo stupore a tutti i costi, Staccioli, ancora una volta, va contro corrente e mette al servizio dell’arte un’idea che torna all’umano aiuto, al valore della relazione, alla ricerca della qualità del gesto senza manierismo. Un’idea generosa a disposizione sia dei suoi danzatori, sia di coloro che si cimentano per la prima volta al rituale teatrale vivendo una magia iniziatica a contatto con grandi professionisti. In Eureka l’idea unisce e diventa “il cammino più corto tra uomo e uomo” per citare Roger Garaudy, Staccioli e i suoi danzatori non si pongono su di un piedistallo irraggiungibile ma si fanno vicini, complici di un’azione vissuta. Il pubblico, uscendo da teatro, non solo avrà gustato e si sarà divertito con uno spettacolo di danza e di teatro fisico di altissimo livello, sensibilità e gusto, ma si porta a casa anche una gioia non solo sul piano degli occhi ma anche della partecipazione umana duratura.

Ci interessa sottolineare che la partecipazione delle cinque comparse sarà gestita e guidata dalla compagnia con la collaborazione del teatro nei giorni precedenti alla messa in scena dello spettacolo. Nessun spettatore sarà colto di sorpresa e coinvolto in modo forzato; si tratta di candidature spontanee raccolte e valutate dalla coreografa. I candidati non è richiesta alcuna preparazione fisica specifica né teatrale.


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