OFFIDA – Un consiglio comunale straordinario per chiedere le dimissioni del primo cittadino Valerio Lucciarini. E’ quello che sta succedendo a Offida, dove i gruppi consiliari di opposizione “Officina Offida” e “Impegnati per Offida” hanno depositato la richiesta di convocazione di un’assise per discutere la proposta di dimissioni del sindaco. Il documento è firmato da tre consiglieri, ovvero Andrea D’Angelo, Luciano Mariani e Luigino Nespeca.  Il motivo per il quale i tre chiedono la “testa” di Lucciarini sono gli ormai celebri fatti del 24 febbraio 2017, durante le celebrazioni del Carnevale offidano.

“Gli ultimi aggiornamenti relativi alla vicenda che ha visto coinvolto il nostro primo cittadino durante “Lu Bov Fint” ci hanno definitivamente convinto che la sua posizione sia divenuta non più adeguata per la guida amministrativa della nostra Cittadina” scrivono i consiglieri firmatari. “Il Sindaco ha fuorviato la cittadinanza” continuano “dopo avere sostenuto per mesi la casualità degli eventi è stato costretto dalla pubblicazione di foto e video, su giornali locali e nazionali, a cambiare più volte la propria versione, ad ammettere che durante quella giornata più persone erano state vittime delle sue “attenzioni”, a riconoscere intrinsecamente le proprie responsabilità proponendo l’affidamento in prova per evitare la progressione del procedimento giudiziario” scrivono ancora i tre.

I consiglieri, poi, parlano di “devastante” danno all’immagine di Offida e avanzano anche l’ipotesi di possibili pressioni future su Lucciarini: “Nessuno può escludere che siano in circolazione altre foto o video compromettenti e che qualcuno possa utilizzarli per fare pressioni di vario tipo sul nostro Amministratore”. 

D’Angelo, Nespeca e Mariani, che spiegano come gli accadimenti del Bove 2017 per loro non “possono essere considerati un fatto personale”, vanno al di là della cronaca e, per giustificare ulteriormente la richiesta di dimissioni del sindaco, adducono anche motivazioni prettamente politiche. Si va da alcune critiche sul sostegno agli agricoltori e e artigiani offidani passando per le strategie di promozione turistica (“non hanno prodotto un ritorno economico”). Si arriva poi a considerazioni demografiche (“la città si sta spopolando”) e su alcune recenti misure economiche (un recente pacchetto bonus e agevolazioni inserito a bilancio) che i tre consiglieri considerano provvedimenti “fallimentari”. Insomma, le dimissioni chieste per il Bove. Ma non solo, forse.

 

 


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