La regione Marche stanzia 6 milioni di euro per favorire e promuovere la nascita di nuove realtà imprenditoriali sul territorio. Il bando è stato pubblicato il 13 febbraio e fa parte del POR Marche FSE, ovvero il Programma Operativo Regione Marche, nell’ambito del Fondo Sociale Europeo.

Il FSE è una misura che ha origini abbastanza lontane, se si considera che è stato istituito con il trattato di Roma del 1957, grazie al quale è nata la Comunità Economica Europea; si tratta di un Fondo Strutturale con il quale l’Unione Europea si prefigge il compito di permettere uno sviluppo armonico e coeso fra i paesi membri che ne fanno parte. Nei fatti questo si traduce con lo stanziamento di dispositivi finanziari atti a supportare azioni che hanno l’obiettivo di colmare eventuali dislivelli economici che esistono nel tessuto economico dei diversi paesi.

La caratteristica più interessante di questo bando è che offre fino a 30.000 Euro a fondo perduto ai marchigiani che sono senza lavoro, perché disoccupati o inoccupati, e sono alla ricerca di un sostegno economico per far partire la loro attività lavorativa. È risaputo, infatti, che il mercato del credito non è facilmente accessibile a chi non ha garanzie sufficienti per poter garantire la restituzione del prestito concesso; se non si hanno appoggi finanziari adeguati, che potrebbero essere rappresentati da un genitore o da un familiare che ha le caratteristiche per poter richiedere un prestito standard, come ad esempio la cessione del quinto, uno dei finanziamenti più facilmente ottenibili, è molto difficile ottenere quella liquidità necessaria per poter avviare un’impresa.

Entrando nel merito del bando in oggetto, vediamone le caratteristiche principali.

La misura è rivolta ai maggiorenni residenti o domiciliati da almeno tre mesi sul territorio marchigiano e iscritti ai centri per l’impiego; come abbiamo già detto si possono ottenere fino a 30.000 Euro per costituire un’impresa, che deve essere registrata dopo l’invio della domanda e comunque non prima del 22 febbraio . L’importo minimo richiedibile è di 10.000 Euro e i pagamenti devono essere effettuati dal giorno successivo dell’inoltro della domanda ed entro 12 mesi dall’accettazione della stessa.

Le spese ammissibili sono tutte quelle riconducibili alla creazione di infrastrutture, all’acquisto o all’affitto dei locali necessari per svolgere l’attività, ai costi relativi all’ottenimento di permessi, brevetti o certificazioni, alle consulenze tecniche e alla formazione necessaria per ottenere i titoli abilitativi.

Rientrano fra le spese ammissibili anche quelle relative alla pubblicità e alla dotazione di software, hardware e materiali vari.

La scadenza è fissata per il 12 aprile prossimo e, considerata la cifra complessiva di 6 milioni di Euro, è possibile contribuire alla nascita e di ben 200 imprese sul nostro territorio, possibilità che, in questo periodo contraddistinto da una crisi del mondo del lavoro, rappresenta un’opportunità che non può essere sottovalutata.

 


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