ASCOLI PICENO – Il tribunale penale di Ascoli Piceno ha pronunciato ieri, 13 aprile, un’importante sentenza di assoluzione nei confronti di Fulvio Mariotti il quale, nella sua qualità di Presidente di Ascoli Servizi Comunali, risultava imputato del reato di inquinamento in relazione alla discarica di Relluce. Il procedimento penale era stato avviato su segnalazione della Provincia di Ascoli Piceno che aveva ipotizzato il reato di inquinamento a carico sia del legale rappresentante di Ascoli Servizi Comunali che di Marco Sciarra, direttore tecnico della discarica. L’accusa si basava sui valori di alcuni sostanze inquinanti riscontrati a Relluce che, secondo la Provincia, superavano i limiti massimi consentiti in siti caratterizzati  dalla presenza di acque sotterranee.

Il giudizio si è concluso ieri con un’assoluzione con formula piena perché l’Arpam ha accertato che, in realtà, non esistono acque sotterranee che scorrono sotto la superficie della discarica di Relluce.

“E’ una sentenza molto importante perché di fatto smonta tutto il castello accusatorio che frequentemente ricorre nei confronti dell’ipotetico inquinamento che si verificherebbe a Relluce– commenta il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli-. Tutti gli accertamenti condotti a carico della discarica si fondavano su un presupposto falso e cioè che sotto le superfici di Relluce scorrano acque sotterranee. Non si tratta di un travisamento di poco conto; in caso di presenza di acque sotterranee, secondo il nostro ordinamento, scattano dei limiti che evidentemente sono diversi e più stringenti per quanto riguarda le misure inquinanti”.

Il giudizio condotto dall’Arpam e trasmesso al magistrato penale ha certificato come non ci siano acque sotteranee e di conseguenza si è proceduto all’assoluzione, perchè il fatto non sussiste, di Fulvio Mariotti e Marco Sciarra.

“In qualità di sindaco esprimo soddisfazione e particolare nei confronti del presidente emerito di Ascoli Servizi Comunali che ha dovuto patire non poco per l’accanimento sviluppatosi nel tempo nei confronti della discarica di Relluce– sottolinea Castelli-. Con questa sentenza è finalmente cominciata quell’operazione di verità che consentirà, in breve tempo, di cancellare quella serie di bufale e fake news che, con ricorrenza periodica, vengono proposte per indebolire l’immagine discarica pubblica che qualche affarista non può vedere di buon occhio”.


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