ASCOLI PICENO – Inizierà ai primi di maggio il tour della scrittrice Barbara Appiano nelle zone terremotate che toccherà non soltanto l’Aquila ma anche AmatriceAccumuli e tutti gli altri paesini dell’alto Lazio e dell’Abruzzo che sono stati sconvolti dai recenti terremoti.

Sarà un incontro  fuori dal “trucco & parrucco” come ama dire lei, e i protagonisti saranno solo le persone terremotate e le loro case sbriciolate.

“Io sarò una pellegrina con la mia piccola utilitaria, un microfono e il mio libro ‘Città senza semafori e case con le ruote’ per sensibilizzare coloro che pensano che il terremoto sia lontano dal loro condominio” dice la scrittrice.

Barbara Appiano è infatti da sempre impegnata su più fronti, instancabile sostenitrice della natura, degli animali in via di estinzione e del “mondo che non vuole affondare”.

Con il suo secondo romanzo ‘Città senza semafori e case con le ruote’ punta il dito contro la burocrazia-lumaca che con la propria lentezza rimane a guardare il terremoto, in compagnia delle alluvioni, far sprofondare un pezzo d’Italia.

Parte per non fermarsi la scrittrice, e lancia  “La Giornata Nazionale dell’Alluvio-Terremotato”, un prodotto culturale tipico italiano di cui nel resto del mondo civilizzato non pare esserci traccia.

Ed è per denunciare tutte le lentezze della macchina burocratica italiana, che fa vivere ancora tante famiglie in condizioni precarie, che Barbara Appiano sarà ai primi di maggio con i terremotati della città dell’Aquila, di Accumuli, Amatrice e altri borghi nel crocevia tra alto Lazio-Abruzzo-Marche-Umbria.

La scrittrice raccoglierà idealmente i mattoni dei terremoti, presenti e passati, insieme a Babylon, la protagonista del suo ultimo romanzo, una terremotata dell’Aquila del terzo millennio che ha sostituito la valigia di cartone da migrante con un trolley e raccolto quello che resta della sua casa sbriciolata dal terremoto, con mutuo che non potrà più pagare. Stipando la memoria polverizzata della sua dimora dentro la sua valigia con le ruote.

Babylon nel libro girerà i terremoti presenti e passati anche di antiche civiltà, incontrando i Templari che disoccupati per cessata attività del tempio di Gesù raccoglieranno i mattoni dei terremoti e il fangodelle varie alluvioni, diventate ormai un appuntamento fisso del dissesto idrogeologico del territorio italiano.

Insieme a lei il nonno della scrittrice che per non perdersi il “reality” del terremoto rimanda persino il suo funerale.

Terremoti e alluvioni, un mondo in collisione ed in frantumi, che si rialza con il peso massimo dei fiori, mattoni, persone in fila al centro di prima accoglienza italiano, il Parlamento, fango e mattoni, i protagonisti del nuovo romanzo di Barbara Appiano.

E purtroppo anche di un pezzo dell’Italia di oggi.


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