ANCONA – E’ stato presentato questa mattina, 29 maggio, in conferenza stampa il Piano di Controllo del Cinghiale 2018-2023, uno strumento di programmazione quinquennale approvato dalla Giunta regionale il 17 maggio scorso e “che si applica per la prima volta – ha spiegato l’assessore regionale alla Caccia, Moreno Pieroni – su tutto il territorio marchigiano in maniera omogenea, a seguito del passaggio delle competenze in materia di gestione e prelievo della fauna dalle Province alla Regione. Prima infatti vi erano piano provinciali che non prevedevano uniformità di interventi.”

“Sono molti anni che si fa fatica a tenere sotto controllo la popolazione di cinghiali sia per quanto riguarda i danni da incidenti stradali che soprattutto alle colture agricole – ha sottolineato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – abbiamo voluto quindi uno strumento efficace per dare risposte importanti a chi investe nella propria attività agricola e la vede rovinata dalla presenza dei cinghiali. Non cambiano gli obiettivi con l’eradicazione totale nella zona costiera, un numero ridotto in fascia collinare e leggermente meno nelle zone montane, ma cambiano gli strumenti che mettiamo a disposizione: la possibilità per l’agricoltore di abbattere l’animale sul proprio campo, la possibilità di mettere trappole e di costruire protezioni passive per evitare che l’animale si avvicini alle aree coltivate. Tutto ciò in collaborazione con gli otto ATC regionali e finanziato con i fondi del PSR. Una risposta più rapida nell’intervento perchè si porta a massimo 6 ore dall’avvistamento del cinghiale da parte dell’agricoltore con la possibilità di abbattimento chiamando la Polizia provinciale, così come altre tecniche di caccia ( la girata e la braccata) in funzione del raggiungimento del massimo numero di catture per limitare i danni. Un provvedimento quindi che affronta anche la tempistica, accelerando gli interventi, a tutela dell’agricoltore ma anche a garanzia dell’attività di caccia, fornendo le modalità più adeguate per gestire più facilmente il rapporto con il mondo agricolo”.

“ E’stato un lavoro impegnativo , durato quasi un anno – ha poi detto l’assessore Pieroni – a cui si è dedicato anima e corpo il Servizio Caccia della Regione per armonizzare le esigenze e concertare azioni mirate tra i diversi settori interessati: gli ATC, i cacciatori e il mondo agricolo. Ma uno strumento, insieme alla nuova regolamentazione sui danni in agricoltura che andremo ad approvare a breve e il provvedimento sugli indennizzi per incidenti stradali che nella legge di bilancio 2018 è già dotato di 2 milioni di euro in tre anni, che ci consente finalmente di mettere in campo interventi razionali ed efficaci”.

Per agevolare la prima applicazione del Piano di Controllo, operativo da fine luglio circa, sono stati organizzati anche percorsi formativi per i soggetti attuatori ( ATC) , agricoltori e cacciatori. La Regione Marche , inoltre, ha stabilito rispetto agli scorsi anni un periodo di caccia selettiva agli ungulati molto più lungo di circa 11 mesi all’anno. Molto significativo anche l’attività di monitoraggio degli interventi finalizzata a elaborare una dettagliata mappa del rischio cinghiali nelle varie zone e predisporre quindi azioni di prevenzione.


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