FERMO – Emergenza personale e posti letto all’Inrca di Fermo. Il Consigliere regionale FI, Jessica Marcozzi presenta un’interrogazione: “Dall’Amministrazione regionale voglio risposte e chiarimenti sul blocco assunzioni”. Riportiamo e pubblichiamo una sua nota giunta in redazione.

Il silenzio e l’inattività dell’Amministrazione regionale rischiano di compromettere definitivamente la qualità dell’Inrca di Fermo. Da troppo tempo, infatti, dall’istituto di ricovero vengono lanciate delle richieste di aiuto a causa della carenza di personale sia medico che infermieristico e Oss.

Chiederò spiegazioni all’Amministrazione regionale con una interrogazione ad hoc. Il personale attualmente in forze all’Inrca lavora quotidianamente al di sopra delle proprie possibilità per garantire gli alti standard assistenziali che da sempre contraddistinguono l’Istituto. Ma, purtroppo, proprio per non compromettere quella qualità si è arrivati a dover accorpare reparti e a ridurre sensibilmente i posti letto. E in questa parabola discendente che sta seriamente minando l’Inrca, con il rischio chiusura reparti che si fa sempre più concreto, l’Amministrazione regionale tace. Le assunzioni sono bloccate. Voglio sapere perché non si corre ai ripari. Perché la politica regionale latita?

Chiedo di sapere come mai ancora non viene approvato il piano assunzioni paralizzando di fatto la graduatoria di infermieri. Bloccata anche l’assunzione di Oss e, come se non bastasse, mancano almeno 4 medici all’appello. Una situazione insostenibile all’Inrca che merita risposte e chiarimenti immediati e, soprattutto, un’azione rapida per ripristinare condizioni occupazionali in linea con gli standard sanitari dell’Istituto.

In questo scenario esiste di base  una severa carenza di posti letto per acuti rispetto gli altri territori della regione e per di più in una zona colpita dal sisma. Se poi si riducono  i posti letto delle post acuzie si riduce l’accessibilità a quei pochi di acuzie. Gli anziani ancora più fragili bisognosi di letti per acuti che fine hanno fatto? Che  fanno? E che fine faranno? E aggiungiamoci che non risultano sostituzioni maternità o aspettative. Siamo dunque al blocco dei posti a tempo indeterminato? Non era forse opportuno sboccare qualcosa almeno per le zone terremotate e più bisognose di sanità?


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