ASCOLI PICENO – Tempo di bilanci per la Guardia di Finanza sul nostro territorio.

È stato celebrato oggi, 22 giugno. ad Ascoli Piceno, presso la sede del Comando Provinciale di Palazzo Catenacci, il 244° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

La cerimonia, svoltasi in una cornice solenne, alla presenza del Comandante Provinciale, Col. Michele Iadarola, e degli Ufficiali delle province di Ascoli Piceno e di Fermo, ha avuto inizio con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del giorno del Comandante Generale del Corpo, Generale di Corpo d’Armata Giorgio Toschi, culminando con la consegna delle ricompense di carattere morale ai militari che si sono particolarmente distinti in importanti operazioni di servizio.

E’ stato quindi tracciato il resoconto dell’attività condotta negli ultimi 18 mesi.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Dai 449 interventi effettuati, tra verifiche e controlli ai fini delle imposte dirette e dell’iva, sono stati rilevati circa 210 milioni di euro di base imponibile e iva non dichiarata per oltre 40 milioni di euro.

Ciò, in perfetta sinergia con le strategie d’intervento centralmente stabilite e comunque volte a rafforzare l’azione di contrasto alle fenomenologie illecite più gravi e insidiose, soprattutto sul versante dell’aggressione ai patrimoni da cui hanno tratto origine.

Infatti, i nuovi percorsi intrapresi dalla Guardia di Finanza, che mirano a “stanare” gli evasori qualificando e quantificando la sproporzione esistente tra le manifestate disponibilità finanziarie e i redditi dichiarati delle persone interessate da procedimenti di prevenzione patrimoniale.

Evasori fiscali, quindi, che quasi sempre si avvalgono di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate in contabilità.

Veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all’esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese.

Quello connesso alle fatture false è un fenomeno arduo da contrastare proprio per le difficoltà connesse alla necessità di dimostrare l’inesistenza delle transazioni (a volte immateriali e complesse oltre che di respiro internazionale) o per i tempi occorrenti, talvolta lunghi, per raccogliere tutte le prove.

Interventi sempre più mirati per contrastare le frodi fiscali, con verifiche e controlli avviati nei confronti delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale.

Sono 163 i soggetti denunciati per reati fiscali in un anno e mezzo di attività, di cui uno tratto in arresto.

La maggior parte di questi sono rappresentati dagli illeciti più insidiosi e pericolosi per la stabilità economico – finanziaria del Paese: l’emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l’occultamento di documentazione contabile. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 3.696.502 euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per quasi 52 milioni di euro.

Sono 80 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver omesso di presentare le relative dichiarazioni, occultando quasi 27 milioni di IVA e un imponibile imposte dirette di oltre 143 milioni di euro.

Nello stesso periodo, sono stati verbalizzati 11 datori di lavoro per aver impiegato 14 lavoratori in “nero” o irregolari.

Nel settore delle accise, i 30 interventi conclusi dalle Fiamme Gialle hanno portato al sequestro di oltre 3 milioni di kg di prodotti energetici oggetto di frode.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

Altra fenomenologia illecita contro cui, dopo l’evasione, il Corpo riversa le migliori risorse, è la corruzione, campo nel quale, sempre nell’ultimo anno e mezzo, sono state denunciate, per delitti contro la Pubblica Amministrazione, 11 persone di cui 10 pubblici ufficiali, per un valore delle condotte di peculato di 207.323 euro.

Ma la corruzione è solo la punta dell’iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all’erario: nel periodo di riferimento le Fiamme Gialle ne hanno individuate 30, responsabili di un danno erariale da oltre 5 milioni di euro.

Le frodi scoperte in danno del bilancio nazionale e comunitario e nel settore della spesa previdenziale e sanitaria hanno comportato la denuncia di 9 persone, con l’esecuzione di oltre 60 interventi, a tutela dei principali flussi di spesa pubblica.

Proseguendo in ambito sanitario, ci sono poi i “furbetti” del ticket, settore nel quale i controlli mirati hanno consentito di individuare “sacche” di irregolarità nel 100% dei casi: in pratica, ogni 10 persone controllate, 10 si sarebbero fatte curare gratis, in ospedali pubblici o in altre strutture private convenzionate senza averne diritto.

Altro settore particolarmente a rischio è quello delle assistenze domiciliari, dei pasti a domicilio, degli assegni per il nucleo familiare e di quelli di maternità, degli assegni per le mense scolastiche, delle borse di studio: insomma di tutti quegli aiuti economici e servizi sociali di assistenza spettanti ai cittadini che versano in delicate condizioni economiche e sociali.

I controlli svolti in tale ambito dalla Guardia di Finanza mirano proprio a evitare che delle “prestazioni sociali agevolate”, questa la definizione tecnica degli aiuti in argomento, possa beneficiare chi non ne abbia diritto, a danno dei più bisognosi. I risultati ottenuti sono significativi: il 60% dei controlli svolti ha evidenziato irregolarità.

LOTTA ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA ED ECONOMICO-FINANZIARIA

Le indagini patrimoniali contro le mafie, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, hanno portato a richieste di sequestro in corso per circa 8 milioni di euro.

Il denaro illecitamente accumulato dalle “mafie”, dagli evasori seriali, dai corrotti e corruttori e dagli altri criminali, per poter essere “lavato” della sua provenienza “sporca”, deve essere riciclato in attività o in investimenti apparentemente “puliti”.

Ecco che seguire i flussi finanziari diventa fondamentale in ogni tipologia di contrasto agli illeciti tramite indagini di polizia giudiziaria in termini repressivi e con una seria azione preventiva attraverso le analisi del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria delle segnalazioni di operazioni sospette.

Anche la contraffazione fa male al Paese perché danneggia il made in Italy, svilendo il prestigio del marchio italiano nel mondo.

Rientrano nei quasi 75 mila articoli sequestrati dalle Fiamme Gialle nell’ultimo anno e mezzo quelli propriamente contraffatti o con falsa indicazione del made in Italy, quelli non sicuri e i prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati o indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità.

La contraffazione non risparmia alcun settore: ne sono testimonianza le banconote, le monete, i titoli, i certificati e i valori bollati falsi sequestrati dal 1° gennaio 2017, per un valore complessivo di 17.650 euro. Denunciate 2 persone, una delle quali agli arresti.

Non tende sicuramente a rallentare l’azione a contrasto dei traffici di drogaCon il tempo diventano semmai più efficaci i modi e i mezzi usati per combatterli.

Significativo il fatto che oltre il 90% degli oltre 8 quintali di stupefacenti, sequestrati dal 2017 a oggi, sia stato intercettato grazie a grandi operazioni aeronavali condotte dalla Guardia di Finanza quale Polizia Economico – Finanziaria e del Mare.

Per l’intero periodo estivo i Reparti Aeronavali del Corpo continueranno a garantire una costante presenza sul mare e nello spazio aereo sovrastante a favore dei villeggianti e delle imprese che operano lungo le coste picene e fermane.

Un piano straordinario di rafforzamento del dispositivo di sicurezza economico – finanziario nazionale è già in campo da parte della Guardia di Finanza per prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, a tutela degli operatori nei settori economici che, proprio nel periodo estivo, vedono incrementare il proprio fatturato nonché per garantire una costante presenza del Corpo sul mare e nello spazio aereo sovrastante.

Quest’estate saranno anche potenziate le attività connesse all’esercizio delle funzioni di controllo doganale in materia di commercio della fauna e della flora tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.E S.) per contrastare i traffici illeciti di specie animali e vegetali in pericolo di estinzione.

Il controllo economico del territorio, infine, contribuirà al presidio delle strade provinciali, aree urbane, porti, frontiera marittima per la ricerca di fenomeni di sommerso d’azienda e di lavoro, nonché per la prevenzione ed il contrasto di tutte le tipologie di traffici illeciti.


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